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VASCHE DELLA DIOSSINA NEL BOSCO DELLE QUERCE (MA NON SOLO): AZIONI AMMINISTRATIVE POCO CONDIVISIBILI

Submitted by Legambiente_Sev... on Tue, 23/02/2021 - 11:05

 

 

E' stata ripresa dalla stampa locale la comunicazione di Sinistra e Ambiente di Meda e del Circolo Legambiente Laura Conti sul mancato stanziamento da parte di Regione Lombardia nella DGR 4069 (e nell'allegato schema di convenzione) di risorse economiche assegnate al Comune di Seveso per il monitoraggio analitico e la manutenzione delle due vasche di Meda e Seveso, contenenti materiali contaminati dalla diossina TCDD e del deposito di Cesano Maderno - dove furono sepolte le carcasse degli animali abbattuti nel 1976.
Nello stesso articolo, Luca Allievi, sindaco di Seveso, ha rilasciato dichiarazioni dove dà evidenza che "l'attività di gestione tecnica e amministrativa delle vasche passerà a Regione Lombardia".
Informa anche circa l'esistenza di una lettera congiunta sua e del sindaco di Meda, Luca Santambrogio, alla Regione, dove però non è chiaro se questo passaggio di consegne sia stato da loro esplicitamente chiesto e se solo ratificato.
Allievi giudica questa decisione "una scelta oculata" anche se nella DGR 4069 non v'è traccia di definizioni di dettaglio ma si rimanda a generiche "successive determinazioni della competente Direzione Generale Ambiente e Clima" .

Qualche riflessione e valutazione è dunque d'obbligo perchè questa vicenda va inquadrata insieme ad altre infelici scelte amministrative che hanno ultimamente caratterizzato l'amministrazione sevesina rispetto all'operatività delle strutture del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

Il Bosco delle Querce di Seveso e Meda è divenuto di proprietà di Regione Lombardia dopo essere stato acquisito alla originaria proprietaria, la ditta Hoffman- La Roche, responsabile del disastro diossina ed è oggi "Parco Naturale Regionale". 

Nella città di Seveso, grazie a un lavoro intenso delle associazioni ambientaliste, tra cui in particolare il Circolo Legambiente Laura Conti e Legambiente Lombardia, si  è investito molto sulla cura del Parco e sulla sua restituzione alla città e ai cittadini tenendo viva la memoria di questo luogo. 
Il Bosco delle Querce è stato teatro dell'unico progetto che la Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) ha finanziato a un soggetto del territorio, il Ponte della Memoria, percorso di comunità con il quale sono stati scritti e poi allestiti i Pannelli della Memoria che permettono oggi al visitatore di conoscere la storia del Bosco. Rispondendo alle sollecitazioni di queste realtà del territorio, la passata  Amministrazione Galbiati investi sull'ufficio Ecologia e Ambiente, che fu reso anche responsabile della Direzione del Bosco delle Querce anche per nome e conto del Comune di Meda. 
Lo chalet del parco, all'ingresso di via Ada Negri, divenne un centro visite dedicato alla conservazione della memoria del disastro Icmesa e alla storia della riparazione del danno. 
Erano in capo all' ufficio Ecologia e alla Direzione del Bosco anche le attività di monitoraggio chimico/analitico e la manutenzione delle vasche nonchè il presidio dell'area nel suo complesso con un lavoro di cura durato più di 15 anni svolto con risultati egregi. 
Oggi, senza alcuna logica, l'amministrazione Allievi - in accordo con l'amministrazione Santambrogio di Meda - rinuncia al monitoraggio sulle due vasche di Seveso e Meda.
C'è un'azione di disinvestimento dal Bosco come luogo della comunità. 
Infatti a Seveso non esiste più un ufficio Ecologia (praticamente dismesso dall'Amministrazione Allievi) e da più di un anno, nel silenzio della Amministrazione comunale di Meda non esiste nemmeno un incaricato per la direzione del Bosco delle Querce.
Anche il trasferimento degli uffici operativi della FLA da Seveso a Milano è stato accettato senza particolari obiezioni, lasciando all'amministrazione sevesina i soli costi elevati dell'edificio.
Questo disinvestimento sottende un disegno o è pura e semplice assenza di pensiero? 
Certo è che tutto questo sembra intersecarsi con le azioni di Regione Lombardia, o quantomeno dell'attuale assessore regionale all'ambiente Raffaele Cattaneo che già 10 anni fa fu protagonista del primo attacco frontale al Bosco delle Querce: una deroga sul vincolo di inedificabilità della legge regionale di tutela del Bosco per far passare l'impattante e inutile autostrada Pedemontana all'interno dell'area verde protetta.
Successivamente, la modifica al progetto definitivo dell'autostrada Pedemontana ridusse (da 8 ha a 2 ha) ma non annullò completamente l'invasività e lo sbancamento sull'area.

Questo, comunque, grazie alla pressione costante di un movimento cittadino che nel 2011 vide più di mille donne e uomini riuniti nel Bosco delle Querce per abbracciarlo e proteggerlo da quei poteri pubblici che sarebbero i primi deputati a farlo ma che, talvolta, rispondono a interessi che ignorano il bene comune. 

Perchè oggi le amministrazioni locali abdicano dal loro compito di cura dellle vasche nel Bosco delle Querce senza la certezza di chi assumerà questo compito? 
Il Sindaco Allievi dice che il monitoraggio e la manutenzione delle vasche saranno fatte da Regione Lombardia, ma al momento non esiste un atto che certifichi questa presa in carico, anche perchè l'art 16 della LR 26/2003 sembra rimandare questa competenza alla Provincia. 
Una situazione dunque  incerta, tutt’altro che risolta. 
Perchè allora questo disinvestimento o quanto meno questa leggerezza rispetto a un luogo della memoria e della cittadinanza?
 
Sinistra e Ambiente Meda

Legambiente Seveso - circolo Laura Conti.

 

IL BOSCO DELLE QUERCE, UN CAMPANELLO DI ALLARME

Submitted by Legambiente_Sev... on Thu, 18/02/2021 - 10:44

 

La giunta regionale lombarda nella seduta del 21-12-2020, ha approvato, la delibera n 4069 comprendente lo schema di convenzione 2021-2022 per la gestione del Parco Regionale Naturale del Bosco delle Querce di Seveso e Meda.

Un passaggio formale che ogni due anni assegna le risorse regionali per la gestione, il mantenimento e l'utilizzo di questa area naturale, ricostruita dall'intervento umano dopo il disastro dell'Icmesa di Meda.
Disastro che contaminò di diossina TCDD molte superfici di Meda, Seveso, Barlassina, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio.
Per il biennio 2021-2022 sono previsti 120.000 euro a favore del Comune di Seveso per la gestione e l'apertura del Parco Naturale del Bosco delle Querce e 160.000 euroall'Ente Regionale per i Servizi all'Agricoltura e alle Foreste (ERSAF) per la gestione e manutenzione del verde.
Questa volta, rispetto agli anni passati, nel testo della convenzione, che dovrà successivamente passare per l'approvazione nei Consigli comunali di Meda e Seveso, manca però una parte.
E' quella relativa alle due vasche di Meda e di Seveso dove sono sepolti i materiali pesantemente  contaminati dalla diossina TCDD e dove in precedenza veniva affidato al Comune di Seveso, con uno stanziamento dedicato di 30.000 euro, il monitoraggio ambientale con analisi chimiche sul percolato e sulla falda e la manutenzione .
Nella DGR, nelle considerazioni, si rimanda la gestione delle due vasche e del deposito di Cesano Maderno a generiche "successive determinazioni della competente Direzione Generale Ambiente e Clima" .
Giusto porsi alcune domande:  

Perchè questo finanziamento è stato eliminato dalla DGR e dalla Convenzione ?
Perchè il Comune di Seveso non è più incaricato dell'attività di controllo sulle due vasche? 
Chi eseguirà ora questa preziosa attività ? 
Se ne farà carico Regione Lombardia ? 
Con quale struttura, con quali fondi e con quale frequenza ? 

Val la pena che in Commissione e in Consiglio Comunale a Meda e a Seveso, quando si discuterà la Convenzione, qualcuno proponga i nostri quesiti, chiedendo chiarimenti.

Qui la Delibera di Giunta n° 4096 

Sotto lo schema di convenzione che dovrà passare nei Consigli Comunali di Meda e di Seveso

Articoli sulla stampa:

 

 

Tessere Musicali - Cura del Mosaico di relazione, dalla cultura dell’ambiente alla cultura che cura

Submitted by Legambiente_Sev... on Wed, 03/02/2021 - 14:57

“Tessere Musicali – Cura del Mosaico di relazione, dalla cultura dell’ambiente
alla cultura che cura” intende sviluppare una serie di attività sociali, culturali e artistiche in periodi diversi dell’anno rivolte alle componenti più fragili della comunità di Seveso.
Azioni:
1) Campagna di tesseramento per la promozione del rinnovo o iscrizione all’associazione Anziani di Seveso, con consegna a domicilio e la partecipazione volontaria delle ragazze della Comunità;
2) Concerto live per le adolescenti di Casa Dho, trasmesso in streaming ed una serie di 3 video-racconti sotto forma di pillole musicali;
3) Produzione di tre videoclip musicali con l’obiettivo di far conoscere alcuni angoli verdi del Bosco delle Querce, de Il Fosso del Ronchetto ed il Parco di Villa Dho;
4) Fiabe e racconti per bambini e famiglie della Casa Pedagogica. Ciclo di otto appuntamenti corredati da materiali didattici di approfondimento da fruire online.
 
 Al seguente link è possibile donare per aiutare il progetto www.fondazionemonzabrianza.org/progetto/tessere-musicali-legambiente-seveso-bando-2020-4/

LELE GALBIATI SE NE È ANDATO

Submitted by Legambiente_Sev... on Sat, 10/10/2020 - 10:15

Lele Galbiati se ne è andato all’improvviso venerdi 9 ottobre mattina, lasciando un vuoto che sarà difficile colmare per chi in questi lunghi anni lo ha avuto come guida e riferimento.

Gabriele Galbiati, per tutti Lele, figlio di Angioletta e Gianni, fratello di Rosalba e Clemente, era nato a Realdino, come amava ricordare, ma era poi cresciuto a Seveso e questa città è stata il contesto dove la sua vita affettiva e politica si è espressa ed è maturata.

Per 36 anni al fianco di Laura, moglie e sodale, una vita condivisa in una ricerca incessante di creazione di contesti capaci di (ri)generare, accogliere, tramandare. Per anni attivista di Democrazia Proletaria anche nel periodo in cui Seveso fu devastata dalla rovinosa fuoriuscita di diossina TCDD dalla Icmesa di Meda, fece poi sua la scommessa politica dei Verdi e quindi la radicale scelta ambientalista risignificata dalla politica delle donne che lo spostò decisamente nell’ambito del Terzo settore.

Con pochi e fedelissimi sodali ha realizzato importanti imprese che sono state il suo ultimo tempo presente: la fondazione del Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso che in maniera pioneristica al principio degli anni Novanta insieme ai soci locali del WWF rigenerò l’area urbana degradata che costituisce l’attuale Oasi Naturalistica del Fosso del Ronchetto, la fondazione dell’Associazione NATUR&-Onlus che dal 2000, accogliendo giovani donne, adolescenti e migranti in temporanea difficoltà,  fa vivere i lasciti fatti alla città dai Conti Gianluca e Sara Dho e, in ultimo ma non per importanza, la fondazione di Musicamorfosi, Associazione culturale oggi di fama internazionale. Interrogato dalla scommessa femminista fu tra i primi in Italia a dar vita a gruppi di autocoscienza maschile, esperienza che è in parte narrata nel libro Biglietto di andata di Massimiliano Fratter a cura di Gabriele Galbiati e Marco Deriu.

Siamo in molti e molte in questi giorni a piangerne la morte, un corpo sociale variegato che è il segno dell’opera che Gabriele ha contribuito ad avviare. L’opera rimane ma si spegne una luce che ci ha guidato.

Gabriele era un uomo gentile. Sempre pronto all'ascolto. Al dialogo. Al confronto. Ed era un uomo generoso. Prodigo di consigli. E di indicazioni. Gabriele era, poi, determinato. Anche a costo di andare controcorrente. In una Esistenza piena di azioni. Di pensiero. E di tenerezza. Gabriele era libero. Da uomo mite. Per lui, tutti e tutte erano “brave persone”. Offriva conforto. Donava un sorriso. Non alzava mai la voce.

E ci rimangono, a lenire la tristezza che abbiamo nel cuore, i suoi insegnamenti. Da vero, umile Maestro: “Spero – scriveva Gabriele nel giugno del 2013 - che il livello di presa di coscienza individuale – e quindi differente – cresca in ognuno di noi, cercando nuove modalità di incontro”, perché, ancora dalla sua penna: “Tra le tante domande aperte di una cosa sono però convinto: c'è bisogno di mettere più parole condivise fra uomini e donne nella vita di tutti i giorni”. 

E' questo il Seme che dovremo curare. Amare. Far crescere nelle contraddizioni e nelle fatiche del tempo presente.  Per continuare a camminare lungo il sentiero da lui, per primo, tracciato.

 

NATUR&-Onlus, Musicamorfosi, Circolo Legambiente Laura Conti di Seveso

 

 

Seveso, 12 ottobre 2020

 

 

Il funerale avrà luogo a Seveso lunedì 12 ottobre alle ore 16.00 presso la Parrocchia Prepositurale.
Visite e veglia funebre presso la Casa Funeraria Besana in Corso Garibaldi a Seveso (ore 11.00-20.00)

 

AUTOSTRADA PEDEMONTANA: IL CASO LOZZA E LE COMPENSAZIONI AMBIENTALI SNATURATE

Submitted by Legambiente_Sev... on Tue, 25/08/2020 - 12:00

AUTOSTRADA PEDEMONTANA: IL CASO LOZZA E LE COMPENSAZIONI AMBIENTALI SNATURATE

 

https://1.bp.blogspot.com/-OHVpcFzERXA/X0Nlb14EjsI/AAAAAAAAOKM/V5Bq4CbfBooGE4Od1dJ5TdqdJ4xQfMKrACLcBGAsYHQ/s0/compensazioni.jpgLOZZA è un comune in Provincia di Varese con circa 1260 abitanti, una superficie di 1,71 KM Q.

Ben il 50 % del suo territorio è occupato e martoriato da due cave insediate complessivamente su 86.000 mq (0,86 kmq).

Nel piccolo comune passa ed è in esercizio da 5 anni la prima tratta della tangenziale di Varese, compresa nel progetto dell’Autostrada Pedemontana Lombarda.

Insieme alla realizzazione della tangenziale e nel quadro del progetto globale della Pedemontana, erano e sono previste le Compensazioni Ambientali, interventi che, nell’intento iniziale, avrebbero dovuto essere un tentativo di parziale ricucitura ambientale dei territori danneggiati dal passaggio dell’autostrada e delle due tangenziali, quella di Varese e quella di Como. Attualmente, dopo che gli elaborati sono stati discussi con i Comuni, probabilmente anche con l’avvicendarsi di diverse amministrazioni, ben poco e’ rimasto dei progetti originali, al punto che difficilmente si potrebbero definire questi interventi quali “opere di compensazione ambientale”.

Come gruppi ambientalisti che da anni si occupano dell’Autostrada Pedemontana Lombarda, tentando di contrastare l’assurda ostinazione a voler realizzare e completare un’infrastruttura inutile, dispendiosa e pesantemente impattante per il territorio, cerchiamo comunque anche di monitorare l’andamento e la concretizzazione di queste Compensazioni Ambientali, per verificarne la qualità e la loro effettiva attuazione.

Per Lozza, le compensazioni ambientali inizialmente definite erano il Progetto Locale 41 che coinvolge anche i comuni di Varese, Vedano Olona, Malnate e Morazzone e il P.L. 41 bis riguardante il recupero delle cave De Luis e Premazzi.

https://1.bp.blogspot.com/-xSxdz_oUw1o/X0Nm1o3Re-I/AAAAAAAAOKY/TRN11BUFK8IOVLV3iNJOJ9vw4D2OIfsrwCLcBGAsYHQ/w255-h256/vedano45c.gifIl PL 41 è un intervento localizzato lungo l’asta dei fiumi Olona e Lanza, attorno al tracciato della ferrovia dismessa della Valmorea. Comprende due ambiti principali di intervento: uno lineare, centrato sul percorso ciclabile della Valmorea, ed uno areale che interessa la piana agricola fra Lozza, Vedano e Castiglione Olona.

L’intervento sulla piana di Lozza prevedeva il proseguimento del percorso ciclabile lungo il tracciato della vecchia ferrovia, che trova un punto critico nel superamento dello snodo di Lozza e poi corre lungo il rettifilo della piana fino a rientrare a sud nella valle dell’Olona.

Sempre analizzando il progetto, un primo intervento è la realizzazione di un doppio filare con una fascia a prato lungo la strada nord sud che incanala la visuale lungo il tracciato storico. Il secondo intervento è la creazione di un nuovo bosco nella porzione nord della piana ad ispessire la fascia di mitigazioni del tracciato autostradale e la vista dei capannoni esistenti a sud di Lozza. Per Vedano Olona è prevista la riqualificazione di porzioni dei boschi sulla sponda est dell’Olona fra il fiume e l’abitato.

https://1.bp.blogspot.com/-FkE9GOzDEEk/X0NnxcVvujI/AAAAAAAAOKg/Z0aB6MxyKSMK3JjdosuflAYM26ckWNSSQCLcBGAsYHQ/w292-h367/cavelozza.jpgLa misura compensativa PL 41 bis sulle cave consisteva nel ripristino della vegetazione delle aree di cava Premazzi (di circa 28.000 mq) e De Luis (di circa 58.000 mq).

Nell’ipotesi progettuale iniziale v’era il riempimento delle cave con materiale di riporto o proveniente dagli scavi di APL, il recupero ambientale per una superficie di circa 37.000 mq, di cui 24000 a nuovo bosco e 10000 mq a prato arborato e due percorsi ciclo pedonali per una futura fruibilità di circa 500 metri per la ex cava Premazzi e di 300 metri per la ex cava DeLuis.

Questi erano i contenuti delle Compensazione ambientali riguardanti il comune di Lozza, inizialmente definiti nella fase di progettazione della Pedemontana.

Ben diverso appare il progetto ora approvato e finanziato per Lozza, anche se viene ripresentato come Compensazione Ambientale conseguente alla realizzazione della tangenziale di Varese, opera viabilistica complementare all’autostrada Pedemontana.

Infatti, a fronte del mutamento del territorio causato dalla realizzazione della tangenziale, l'Amministrazione è intervenuta nell’iter progettuale e procedurale chiedendo e scegliendo di eseguire le seguenti opere:

Illuminazione pubblica viale del cimitero, Drenaggio idrico nelle vie  Brianza e Veneto, Parcheggio V.le Brianza,

Marciapiede in v.le Piave, Parcheggio in via Montello, Impianto fotovoltaico, Percorsi ciclo pedonali.

Il tutto con un esborso per la soc. Autostrada Pedemontana Lombarda decisamente contenuto pari a un milione e mezzo di euro. La cancellazione di 1500 mq di bosco per realizzare le ciclabili non verrà compensata poiché non è prevista, nel progetto elaborato dal Comune e da APL, alcuna nuova piantumazione.

Siamo ben lontani da quanto era stato definito nei progetti di Compensazione ambientale.

 

24-8-020

 

Alternativa Verde – Desio

Sinistra e Ambiente – Meda

circolo Laura Conti Legambiente Seveso

LA VERITA’ E’ UN BENE PUBBLICO. Laura Conti VISTA DA SEVESO, 10 LUGLIO 2020

Submitted by Legambiente_Sev... on Sat, 11/07/2020 - 14:47

Vi aspettiamo oggi alla diretta dalla pagina Facebook del Circolo Legambiente Laura Conti venerdi 10 luglio 2020 alle ore 18.

INFORMAZIONI E CONSIDERAZIONI SUL DOCUMENTO REVISIONATO DEL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA PER LE TRATTE B2 E C DI PEDEMONTANA

Submitted by Legambiente_Sev... on Wed, 03/06/2020 - 09:34
Ad aprile ci siamo occupati delle ultime comunicazioni riguardante il Progetto Operativo di Bonifica Revisionato (POB) e dei connessi pronunciamenti di ARPA, Provincia di MB, Comune di Cesano che nei fatti "prendevano atto dei riscontri alle prescrizioni" presenti nell'ultima versione del POB, definito "revisionato", a loro presentato.
E' la versione che, rispetto al progetto iniziale presentato in Conferenza dei Servizi il 17-09-2019, contiene parti riviste in funzione delle prescrizioni, delle osservazioni e delle richieste avanzate in quella sede decisionale.
Per completare la nostra documentazione mancavano il testo e tutti gli allegati del POB Revisionato.
Dopo un accesso agli atti presso una delle amministrazioni interessate e dopo una lettura dello stesso, di informare sui contenuti effettivi del POB Revisionato, presentato e protocollato da APL nel gennaio 2020.
Cercheremo di dare una sommaria descrizione delle modifiche (poche) e degli aggiornamenti apportati, traendoli direttamente dalla lettura dei documenti ufficiali.
Ci sembra, con ciò, di fare un servizio utile, mentre ancora una volta prendiamo atto che le amministrazioni locali non hanno messo alcuna cura nel cercare di dare un'informazione trasparente e non hanno ancora pubblicato nulla in merito al progetto di bonifica.
Come era prevedibile, le modifiche e le integrazioni al POB iniziale presentato in Conferenza dei Servizi ne lasciano immutata l'impostazione e le scelte e riguardano le poche richieste portate alla discussione dai Comuni (Seveso, Cesano Maderno, Desio, Barlassina, Bovisio Masciago - Meda non ha formulato alcuna richiesta), le prescrizioni dall'Azienda Regionale Protezione Ambientale (ARPA), dell'Agenzia di Tutela della salute (ATS) e della Provincia di Monza e Brianza (MB).
 
 
 
Rimangono senza variazione il numero degli 8 lotti da bonificare (lotti 1, 2, 2A, 3, 3A 4, 5, 6 ) per un volume totale, ora corretto, di 39.927 m3 e una quantità pari a 71.870 tonnellate di terreno contaminato da asportare. Il costo stimato è stato ora quantificato in 10.872.080 euro.
E' stata aggiornata la cartografia che sotto pubblichiamo in un unica mappa riassuntiva.

 

Mappa con le aree di bonifica effettivamente considerate secondo il Progetto Operativo di Bonifica (POB) Revisionato del dic 019- genn 020 (cliccare sopra per ingrandire)
ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTO ANALITICO SU AREE AGGIUNTIVE
Su segnalazione della Provincia di MB e per prossimità a due punti con valori superiori alla soglia dei 10 ng/Kg, sono state identificate due nuove aree sorgente di contaminazione nel lotto 2 (area 8A con contaminazione nel Top Soil e area A45 contaminata nel livello intermedio).
Tuttavia, su dette aree, APL intende effettuare ulteriori indagini chimiche per confermarle o meno quali aree da bonificare.
Conseguentemente ad un campione di omologa del terreno per identificarne la tipologia ai fini di rifiuto (non quindi della caratterizzazione), l'area sorgente derivatane, viene inclusa all'interno dell'area 8B nel lotto 2.

Nel testo viene ufficializzato il già noto diniego rispetto all'osservazione avanzata dai Comuni di Cesano Maderno- Bovisio Masciago - Seveso - Barlassina - Desio in sede di CdS del 17/09/2019 sulla possibilità di estendere il franco di sicurezza sulle aree contaminate nell'intermedio con un'asportazione aggiuntiva fino a 50 cm oltre al previsto.
APL ha specificato che "non si ravvisa la necessità di approfondire a priori il fondo scavo di tutte le aree intermedie oltre i 20 cm di franco cautelativo già considerato. I fondi scavo saranno oggetto in ogni caso di collaudo: in caso di presenza di collaudi non conformi, si provvederà ad approfondire il fondo scavo".

ADEGUAMENTI E INTERVENTI RISPETTO ALL'ANALISI DI RISCHIO
Alcuni aggiustamenti marginali sono stati attuati nel documento dell'Analisi del Rischio.
Su osservazione della Provincia di MB che chiedeva chiarimenti, l'area A25, dove è prevista la realizzazione di una duna/terrapieno, è ora definita "accessibile ma non fruibile a fini ricreativi".
Sull'area, con contaminazione nel solo livello di suolo intermedio, verrà comunque asportato il Top Soil  anche se pulito e successivamente posato il geotessuto per attuare la separazione con l'intermedio contaminato. Si provvederà poi al posizionamento del terreno conforme alla tabella A (10ng/Kg)  utile sia per ripristinare il Top Soil sia per realizzare la duna. Lo strato intermedio pur se contaminato non verrà dunque rimosso.
 
Sulle aree A28 e A33 con contaminazione nel livello intermedio da 0,5 a 1 mt  - trattasi di AREE DI CANTIERE valutate anche nell'analisi del rischio - dopo la rimozione dei primi 0,5 mt di terreno  e prima del rinterro con nuovi 0,5 mt conformi, verrà steso uno strato di geotessuto (prima non previsto)  a separazione dalla parte contaminata sotto i 0,5 mt che rimarrà in loco.
 
ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTO ANALITICO SULLE AREE MEDESI A5, A24, A3
E' confermata la decisione sulle aree A5 e A24 (Lotto 1) poste nell'alveo del torrente Certesa a Meda, che, pur comprese nelle superfici contaminate nel Top Soil, saranno assoggettate a bonifica solo se le indagini chimiche integrative di dettaglio, preliminari e propedeutiche al progetto esecutivo autostradale, rileveranno il superamento della soglia di contaminazione di colonna A (10 ng/kg).
Per queste aree, nel POB revisionato si prevedono 2 punti di indagine (invece del singolo punto previsto nel POB precedente)  per ogni area tramite la realizzazione di trincee esplorative spinte fino alla profondità di 2 m dal piano campagna (PC). Verrà ubicato almeno un punto d'indagine per ogni sponda del torrente Certesa.
 
Stessa cosa dicasi per l'area A3 (Lotto 1) posta sulla scarpata dell'attuale svincolo medese dove si prevedono 2 punti di indagine tramite campionamento manuale fino ad un massimo di 1 m da p.c. Per ogni punto d'indagine sono previsti 2 campioni rappresentativi dello strato Top Soil (0,00-0,20 m) e dello strato intermedio (0,20-1,00 m);
 
Anche sulle aree A8A e A45 si prevedono 2 punti di indagine con trincee esplorative spinte fino alla profondità di 2 m da p.c.. Al fine di indagare nel dettaglio tali aree, per ciascun punto di indagine si prevede il prelievo di n.3 campioni rappresentativi dello strato Top Soil (0,00 - 0,20 m), dello strato intermedio (0,20 - 1,00 m) e dello strato profondo (1,00 - 2,00 m).
 
Tutte queste attività di indagini integrative sulle aree A3, A5 e A24 ed A8A+A45, saranno eseguite in contraddittorio con ARPA, così come richiesto dalla Provincia di MB e dai Comuni.
 
GESTIONE E CARATTERIZZAZIONE DEL TERRENO ASPORTATO
I terreni contaminati del Top Soil saranno gestiti e allocati separatamente dai terreni contaminati dello strato Intermedio.
Sono aumentati i campionamenti per la caratterizzazione a banco del terreno prima del suo invio in discarica, passando dagli inziali 192 campioni totali agli attuali 263 campioni totali.
 
FASE DI COLLAUDO DELL'AVVENUTA BONIFICA
Per quanto concerne il collaudo dell'avvenuta bonifica sulle aree scarificate, all'osservazione della Prov. di MB  e dei Comuni di effettuare campionamenti di verifica dell'avvenuta bonifica anche sulle pareti di scavo delle aree Top Soil, la risposta di APL rimanda tutto ad una valutazione con i tecnici ARPA "ed esclusivamente qualora ARPA ritenga in sede di collaudo necessario procedere al prelievo dei campioni in tal senso".
La richiesta dei comuni di non utilizzare l'escavatore per effettuare i campionamenti di collaudo è rimandata a decisioni "condivise con ARPA preliminarmente all'esecuzione ".
 
GESTIONE DEI PRESIDI AMBIENTALI E DEL TRASPORTO DEL TERRENO CONTAMINATO
Per quanto concerne le indicazioni dell'ATS che chiedeva il mantenimento costante in funzione di tutti i presidi  ambientali (nebulizzatori cannon fog, bagnatura piste di cantiere etc.)  durante tutte le fasi di lavorazione, scotico, caricamento e movimentazione, APL ha risposto genericamente che "la frequenza di attivazione sarà stabilita in corso d'opera" precisando che "L'approntamento di eventuali presidi aggiuntivi sarà valutato sulla base degli esiti delle analisi previste dai monitoraggi della qualità dell'aria eseguiti nel corso delle attività."
 
Qualche cautela aggiuntiva per evitare la diffusione e il trasporto involontario di terreno contaminato verrà presa dentro le aree di scavo, dove per evitare il contatto tra le ruote dei mezzi e il terreno contaminato, gli stessi transiteranno su piste di frantumato poste sopra il terreno e separate tramite geotessuto dal suolo sottostante. Gli escavatori utilizzati saranno caricati direttamente su autocarri per il trasporto da un'area all'altra di intervento (o area tecnica), senza il contatto su strada pubblica dei cingoli/ruote. Il trasferimento tra diverse aree di scavo e l'uscita, qualora non direttamente collegata alla viabilità pubblica, avverrà su piste di cantiere.
Sotto il documento che illustra il Progetto Operativo di Bonifica redatto nel dicembre 019 dopo la Conferenza dei Servizi

NOSTRE CONSIDERAZIONI

Come è noto, la soc Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) attuerà la bonifica solo quando entrerà in possesso delle aree ove passerà il tracciato dell'autostrada.
Al momento, non vi sono risorse economiche per completare  la tratta B2 e C dell'infrastruttura ed è stata attivata una "manifestazione d'interesse" per trovare finanziatori.
Come prospettavamo nei precedenti post informativi ora c'è la conferma che i contenuti del Progetto Operativo di Bonifica (POB) revisionato poco si discostano dalla precedente versione, dettata principalmente da esigenze di contenimento della spesa.
Restano inalterati i nostri dubbi sul POB, già espressi  prima della Conferenza dei Servizi con una lettera ai Sindaci e un giudizio di insufficienza.
Continuiamo ad auspicare e ad operare affinchè si rinunci al completamento dell'autostrada Pedemontana, sopratutto ora che le difficoltà economiche conseguenti all'emergenza del Covid 19 cominciano a farsi sentire e incideranno pesantemente nell'immediato futuro.

 

Sinistra e Ambiente e Circolo Laura Conti di Legambiente di Seveso.

 

IL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB CONTRARIO AI CONTENUTI DEL PIANO INTEGRATO D’INTERVENTO DELL’AREA EX-SCHIATTI A LENTATE SUL SEVESO

Submitted by Legambiente_Sev... on Mon, 18/05/2020 - 13:57

 Tra le attività del coordinamento ambientalista OSSERVATORIO PTCP di MB, soggetto al quale aderiscono 15 associazioni, gruppi e comitati della Brianza, vi è anche quella di analizzare (laddove possibile) e valutare procedimenti di politica urbanistica dei Comuni del territorio.

L'OSSERVATORIO PTCP ha dunque protocollato una serie di osservazioni al Piano d'Intervento Integrato, riguardante l'area ex tessitura Schiatti nel Comune di Lentate sul Seveso.
Le osservazioni saranno, unitamente ad altre presentate dai gruppi di opposizione, dal locale Comitato Schiatti e da singoli cittadini, valutate e discusse in Commissione e in  Consiglio Comunale in occasione dell'iter di approvazione.
E' un PII che non convince, adottato in fretta e furia dalla Giunta della sindaca Laura Ferrari con contenuti che, se approvati e realizzati, inciderebbero pesantemente sulla configurazione urbanistica di Lentate sul Seveso.
Quella dell'Osservatorio PTCP è stata un'attività generosa di analisi approfondita e senza primogeniture di sigle. Chi ci ha lavorato ha scelto la collegialità evitando la presentazione di osservazioni distinte e separate da parte dei gruppi ambientalisti.
 
Sotto il comunicato del coordinamento.
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IL COORDINAMENTO AMBIENTALISTA OSSERVATORIO PTCP DI MB
CONTRARIO AI CONTENUTI DEL PIANO INTEGRATO D’INTERVENTO (PII)
SULL’AREA EX-SCHIATTI A LENTATE SUL SEVESO
 

Il coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB (soggetto al quale aderiscono 15 associazioni, gruppi e comitati della Brianza), è stato coinvolto per valutazioni su di un Piano Integrato d’Intervento (PII) elaborato in fretta e furia dalla giunta di Lentate sul Seveso. Si tratta del PII riguardante l’area dismessa ex Schiatti, dove era attiva un’industria tessile nata nei primi anni del ‘900 e ora realtà concreta di archeologia industriale segnalata come tale, nel 2015, dal FAI (Fondo Ambiente Italiano).

Il sito è posto in posizione centrale e potrebbe costituire una cerniera, attraverso alcuni percorsi ciclabili, anche col Parco delle Groane e alcuni edifici pubblici, salvaguardando gli immobili per l’indiscutibile valore storico, testimoniale, urbanistico e sociale.
Purtroppo nulla di queste peculiarità è stato oggetto di ispirazione nell’elaborazione della proposta del PII adottato (con esigua maggioranza) dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 22 del 19 marzo 2020. 
Tutto viene demolito per fare spazio al solito capannone commerciale sede dell’ennesimo supermercato. Viene inserita anche una Residenza Socio Assistenziale (RSA) con un progetto altrettanto anonimo che potrebbe essere realizzato identico altrove, ma non così in un nucleo di antica formazione.
Scompare la memoria storica e nulla di quegli edifici viene mantenuto e salvaguardato.
Il progetto adottato creerebbe un “non luogo” incapace di cogliere gli aspetti storici, urbanistici e sociali, collocandovi una funzione commerciale inutile e dannosa soprattutto per il piccolo commercio di vicinato che ancora permane in quella parte del comune.
Il progetto non è nemmeno stato sottoposto alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) così come richiesto dalla Provincia di MB.
Abbiamo pertanto elaborato e protocollato 9 osservazioni che dovranno essere vagliate dall’amministrazione e discusse in sede di Consiglio Comunale.
Due osservazioni chiedono di non approvare il PII, così come adottato, per l’incompatibilità del PII stesso rispetto al valore storico e architettonico della struttura tenendo invece in considerazione le richieste puntuali  dal locale Comitato Area Schiatti, promotore di  una petizione online.
Altre due osservazioni riguardano gli aspetti agronomici e la tutela del verde lì esistente. 
Si fa richiesta di una dettagliata relazione agronomica con una perizia sulle condizioni degli alberi presenti e la valutazione della qualità del patrimonio arboreo nonché la conservazione delle essenze esistenti e la loro valorizzazione per l’importanza ambientale e storica.
L’inserimento nel PII di una nuova media struttura di vendita (in una zona già satura di tali strutture) desta ulteriori preoccupazioni: per la viabilità, per l’inquinamento acustico e atmosferico da traffico indotto e per le ricadute negative sui negozi di prossimità. 
Questo ci ha portato a formulare tre osservazioni che sollecitano relazioni d’approfondimento su queste criticità, non trattate nella documentazione del PII adottato.
Importanti le ultime due osservazioni con la richiesta di annullamento della deliberazione del CC n. 22/2020,  il riavvio del procedimento assoggettando il progetto a Valutazione Ambientale Strategica (VAS). 
E’ stata infatti riscontrata la mancata stesura della (VAS) pur richiesta dalla Provincia di MB e anche ai sensi della LR 12/2005 che lo prevede qualora, come avvenuto nel caso in esame, si attuino varianti al Documento di Piano che è atto costitutivo del Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente.
 

13-05-2020

TRATTA B2 DI PEDEMONTANA: PRONTO IL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA REVISIONATO, MA ANCORA NULLA VIENE COMUNICATO

Submitted by Legambiente_Sev... on Sat, 04/04/2020 - 15:17

 

E' passato del tempo da quando l' 11-10-2019 è stato emanato e successivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) il Decreto 14639 della Direzione di Settore (DDS) Struttura Bonifiche avente oggetto l'ADOZIONE DELLA DETERMINAZIONE DI CONCLUSIONE POSITIVA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DECISORIA del 17-9-2019 riguardante il Progetto Operativo di Bonifica elaborato da Autostrada Pedemontana Lombarda.

Il citato Decreto Regionale ha formalizzato i contenuti della Conferenza dei Servizi del 17-9-019 disponendo che "tutte le osservazioni e prescrizioni impartite dalle Amministrazioni presenti in Conferenza di Servizi, per quanto non modificate e/o integrate dalla determinazione di conclusione della stessa ed evidenziate nei punti precedenti dovranno essere recepite dalla Società Autostrada Pedemontana Lombarda, attraverso la presentazione di un documento di aggiornamento del Progetto Operativo di Bonifica (P.O.B.) che sarà oggetto di valutazione da parte delle Amministrazioni interessate circa la congruità delle prescrizioni impartite; le eventuali difformità a quanto prescritto e approvato potranno eventualmente essere oggetto di una nuova indizione di Conferenza di Servizi".
I gruppi di Sinistra e Ambiente di Meda e il circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso hanno pertanto chiesto al Consigliere Regionale dell'M5S Marco Fumagalli, sempre disponibile a fornirci supporto, di verificare se nel frattempo sia stata elaborata un'integrazione al Progetto Operativo di Bonifica, così come previsto nel Decreto Regionale 14639.
L'accesso agli atti ci ha reso edotti che il Progetto Operativo di Bonifica Revisionato è già stato elaborato ed è stato acquisito ai protocolli degli Enti e delle Amministrazioni interessate sin dal 20 dicembre 2019.
Alcuni enti (ARPA, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Cesano Maderno) si sono già espressi "prendendo atto dei riscontri alle prescrizioni".
Successivamente – per la precisione, il 12-3-2020 - la Direzione Generale Ambiente, Clima e Bonifiche di Regione Lombardia ha trasmesso la sua nota ad APL, CAL, ARPA, ATS, Provincia di MB, Comuni di Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Desio, Parco Reg. Bosco delle Querce e altri uffici regionali.
Nella nota degli uffici di Regione Lombardia, si certifica che il Decreto regionale 14639 non necessita di modifiche e integrazioni.
Nei fatti risulta dunque pressochè chiusa la fase di elaborazione del Progetto Operativo di Bonifica, fatto salvo l’adeguamento delle garanzie finanziarie, in riferimento all’aggiornamento del quadro economico del progetto connesso ad un aggiustamento del quadro economico (spesa stimata per il POB salita ora a circa 10,2 milioni di euro).
L'accesso agli atti in Regione Lombardia non ci ha consentito di avere, al momento, disponibilità del Progetto Operativo di Bonifica Revisionato.
Il progetto è protocollato e depositato in formato cartaceo e CD presso gli uffici regionali e dei Comuni ma non è accessibile in Regione poichè "stante le disposizioni impartite dal Segretario generale della Giunta regionale in merito alle modalità organizzative straordinarie legate all’emergenza Covid-19, non risulta al momento possibile accedere da parte del dirigenti e funzionari della Struttura Bonifiche agli uffici per effettuare la copia del progetto richiesto e dei relativi allegati".
 
Sinistra e Ambiente di Meda e il Circolo Legambiente "Laura Conti" di  Seveso hanno nel frattempo provveduto ad avanzare richiesta di accesso agli atti presso i Comuni di Seveso e Cesano Maderno auspicando tempi più celeri per ottenerne copia.
Non ci attendiamo comunque grossi cambiamenti poichè l'elaborato non può che aver recepito e implementato le parziali accettazioni delle richieste, per noi timide e insufficienti, che i Comuni interessati hanno avanzato in Conferenza dei Servizi e le più puntuali prescrizioni della Provincia e di ATS. (Ne avevamo scritto in:  DECRETO REGIONALE E DOCUMENTAZIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI SUL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA) .
Sui contenuti del Progetto Operativo di Bonifica s'erano insieme espressi  Sinistra e Ambiente di Meda, il Circolo "Laura Conti" di Legambiente Seveso, Legambiente Lombardia e il Dr. Edoardo Bai dell'Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE e Comitato Scientifico di Legambiente Lombardia, presentando ai Comuni una serie di dettagliate osservazioni congiunte, purtroppo non valutate con la dovuta attenzione. (vedi: PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA: GLI AMBIENTALISTI SCRIVONO AI SINDACI).
Sembra che le istituzioni locali si siano accontentate di un Progetto Operativo di Bonifica dettato principalmente da esigenze di "risparmio". Rammarica poi constatare il loro adeguarsi alla modalità opaca con cui Regione Lombardia fa procedere l'iter di Pedemontana, comprensivo del Progetto Operativo di Bonifica, non sentendosi in dovere di tenere costantemente informata la cittadinanza sui contenuti di questa importante procedura che si concretizzerà, pesando sulla vita quotidiana e probabilmente anche sulla nostra salute, qualora APL trovasse i fondi per il completamento dell'inutile e impattante autostrada.
Intanto, all'oggi, sula pagina dedicata del Comune di Seveso (vedi sotto) solo titoli ma .... nessun documento e anche altrove, sui siti di comunicazione ufficiali, il nulla.

Sinistra e Ambiente Meda e Circolo Legambiente Seveso "Laura Conti" 

I documenti richiamati nel comunicato

PER I GRUPPI AMBIENTALISTI, A MARIANO NESSUNA TANGENZIALE DEVE DETURPARE IL PARCO GROANE-BRUGHIERA

Submitted by Legambiente_Sev... on Sat, 04/04/2020 - 15:06

 

L'area prossima a Cascina Belvedere dove è previsto il passaggio della tangenziale
(foto di sfondo di Viaggiare in Brianza)
Prosegue l'azione dei gruppi ambientalisti del territorio (tra loro i medesi di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà) che si oppongono al progetto della tangenziale di Mariano Comense il cui tracciato passa nelle aree libere incluse nel Parco Regionale Groane-Brughiera.
E' una strada fortemente voluta dall'amministrazione a trazione leghista e contro la cui realizzazione auspichiamo cresca la contrarietà della gente.
I gruppi e le associazioni ambientaliste rilanciano con un comunicato contrario alla tangenziale nel Parco ove sono evidenziati i mancati interventi sulle criticità viabilistiche reali di Mariano e con una nota danno solidarietà a chi ha esposto uno striscione, su proprietà privata,  celermente fatto rimuovere dalla polizia locale con tanto di sanzione
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Mariano Comense, 30 marzo 2020
 
TANGENZIALE DI MARIANO
 
“NON RESTEREMO A GUARDARELA DISTRUZIONE DI UN PEZZO DEL PARCO
PER COSTRUIRE UNA STRADA INUTILE!”

Come gruppi e associazioni vogliamo ribadire la nostra contrarietà a questo progetto per le tante motivazioni già più volte espresse.
L’amministrazione di Mariano Comense insiste con una costante campagna mediatica per promuovere e far passare la bontà di questo progetto, considerandolo indispensabile per togliere traffico veicolare di passaggio dal centro cittadino riducendo l’inquinamento dell’aria.
Se non fosse tragica la situazione che Mariano si presta ad affrontare, sarebbe ridicolo anche solo pensare che costruire nuove strade diminuisca l’utilizzo e il passaggio delle auto e soprattutto che passando con una tangenziale in un Parco Regionale, si vuole tutelare l’ambiente!!!!!  
Ma c’è veramente qualcuno che ci crede?
E’ risaputo, anche negli ambiti accademici che studiano i fenomeni di urbanizzazione, che costruire nuove strade innesca anche un processo di incentivazione al traffico privato veicolare. Soprattutto in territori congestionati e altamente urbanizzati come i nostri, interventi come questo non portano automaticamente quel beneficio di “respiro” per la città che viene tanto sbandierato dai politici che amministrano il Comune di mariano. Certo, un bel “respiro”... però carico di polveri sottili PM 10!
Costruire nuove strade, senza intervenire sulla rete viaria esistente con interventi di manutenzione o con progetti per rendere i percorsi più fluidi e senza una concreta politica di investimento sul trasporto pubblico, è un vero e proprio sperpero di risorse pubbliche che invece DEVONO essere dirottate su altri capitoli di spesa delle Amministrazioni Comunali!
  • Perché non si vuole affrontare in modo strutturale il trasporto pubblico nei nostri comuni?
  • Come mai sul territorio di Mariano Comense passano diverse linee di bus della ASF Autolinee (C80, C81, C82 ...) utilizzate quasi esclusivamente dagli studenti mentre i cittadini non sono coinvolti in una campagna di promozione per utilizzare questi mezzi durante la settimana compreso la domenica per spostarsi anche verso gli altri comuni?
  • Come mai non si attiva un serio progetto per incentivare l’utilizzo di altre forme di trasporto eco-sostenibile per esempio partendo dalla messa in sicurezza delle vie cittadine per promuovere l’utilizzo della bicicletta con spazi di parcheggio protetti ecc..?
  • Come mai il progetto per mettere in sicurezza il collegamento tra la stazione ferroviaria di Mariano Comense e il plesso scolastico dell’Istituto Jean Monnet, è ancora solo lettera morta in uno sperduto documento del PGT di Mariano? Perché, invece di “sperperare” milioni di euro in una tangenziale inutile, non viene attivato nessun finanziamento per opere come questa che veramente potrebbero risolvere i problemi di congestionamento da traffico nella città, incentivando anche l’utilizzo dei mezzi pubblici o una mobilità dolce?
  • Come mai gli Amministratori non si attivano con le Ferrovie Nord Milano per ridurre i tempi di chiusura dei passaggi a livello cittadini che generano grossi disagi e inquinamento dell’aria?
  • Come mai si sceglie di mantenere il passaggio del traffico in paese costruendo una nuova strada e non si studia invece a livello intercomunale una soluzione per adeguare e sfruttare meglio le potenzialità trasportistiche della Novedratese con interventi migliorativi sul tracciato che si trova poco più a nord?
Sono queste le domande a cui la scelta di costruire una tangenziale in un Parco Regionale non dà alcuna risposta!!!
 
Chiediamo inoltre all’ente Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea una urgente, esplicita e pubblica presa di posizione su questo progetto insensato che investe una porzione del Parco Regionale di grande valore ambientale e a ridosso del nucleo rurale della Cascina Belvedere. Un progetto che prevede un nuovo ponte sulla Roggia Vecchia e uno sul torrente Terrò quando invece i corsi d’acqua dovrebbero essere lasciati liberi da costruzioni che possono modificarne le condizioni di scorrimento durante i fenomeni temporaleschi e alluvionali a cui negli ultimi anni siamo soggetti.
Sempre al Parco (ma anche agli amministratori di Mariano Comense) facciamo presente che il progetto di tangenziale impatta in modo devastante anche con il sentiero storico della Meda - Montorfano; lungo tale sentiero recentemente è stata completata dal Parco la nuova cartellonistica che individua a Mariano un nuovo percorso dello stesso (dopo il tratto che passa davanti alla Cascina Belvedere) proprio per evitare di attraversare la Novedratese al ponte del Lottolo, punto molto pericoloso. Trovato un sistema per permettere ai cittadini di godersi in sicurezza i nostri magnifici luoghi della Brughiera, ci ritroviamo subito dopo a dover contrastare un nuovo e devastante progetto stradale nel Parco.... sembra che al peggio non ci sia mai fine!
Una decisione amministrativa come questa dimostra grande disprezzo per gli ultimi ambiti a verde rimasti e di recente inserimento in un Parco Regionale il quale deve essere difeso e tutelato nella sua unicità territoriale e non compromesso da inutili interventi che consumano ancora suolo.
 
Parlano tutti di voler “rivalutare la cultura locale della Brianza storica”, ma nel concreto si lasciano crollare le bellissime cascine come la Belvedere e in più ci si passa davanti con una tangenziale di ipotizzata grande percorrenza senza il minimo rimorso.
 
E’ questa la “promozione dei luoghi naturali e della cultura locale della Brianza”?
 
NOI NON SIAMO D’ACCORDO! Pensiamo che siano altri i problemi seri da risolvere per la mobilità a Mariano Comense.

Le associazioni firmatarie:

Amici della Brughiera - Mariano
Circolo Arci Noerus - Como
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - Alzate Brianza
Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale
Comitato Stop al consumo di Territorio - Mariano
Circolo Legambiente di Cantù - Green Station
Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso
Legambiente Seregno
Fridays for Future - Como
Fridays for Future - Desio
Gruppo naturalistico della Brianza - Canzo
Il Gambero - Capiago Intimiano

L’Ontano - Montorfano
Associazione Marianoduepuntozero
WWF Lombardia
WWF Insubria
Sinistra e Ambiente - Meda
Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà - Meda

Circolo Legambiente "Laura Conti" - Seveso


Il tracciato della tangenziale
 
 

Venerdì 27-3-020 alcuni cittadini marianesi hanno esercitato il loro legittimo diritto di opinione esponendo, in una proprietà privata, uno striscione contro la realizzazione della tangenziale.

Dopo poco tempo, probabilmente a seguito di qualche segnalazione, la polizia locale giunta sul posto ha fatto rimuovere lo striscione e ha pesantemente sanzionato chi lo ha esposto.
Una reazione decisamente spropositata. 
Forse chi vuole la tangenziale ad ogni costo teme che il dissenso su questo progetto stradale possa dilagare in città. 
 
L'articolo da La Provincia

Il comunicato di solidarietà con i cittadini sanzionati per lo striscione

SOLIDARIETÀ A CHI ESPRIME CONTRARIETÀ ALL'ASFALTO NEL PARCO
In questi giorni abbiamo assistito ad una brutta vicenda che ha coinvolto dei cittadini di Mariano Comense che hanno manifestato il loro disaccordo rispetto alla volontà dell’amministrazione di realizzare la tangenziale esponendo, nella loro proprietà, uno striscione con la scritta “NO ALLA STRADA NEL PARCO”.
Non appena la notizia si è diffusa, è intervenuta la Polizia Locale, che ha fatto rimuovere lo striscione e sanzionato il responsabile.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai cittadini che hanno voluto solo affermare il loro diritto di libertà di parola su un tema così importante come quello della tutela del verde all’interno di un Parco Regionale.
 
Le associazioni firmatarie:
Circolo Arci Noerus - Como, Amici della Brughiera - Mariano,
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - Alzate Brianza, 
Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Comitato Stop al consumo di Territorio - Mariano,
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Legambiente Seregno,
Circolo Legambiente di Cantù - Green Station, Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso,
Fridays for Future - Como, Fridays for Future - Desio, Il Gambero - Capiago Intimiano,
Gruppo naturalistico della Brianza - Canzo, WWF Lombardia, WWF Insubria,
L’Ontano - Montorfano, Associazione Marianoduepuntozero,
Sinistra e Ambiente - Meda, Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà - Meda
Mariano Comense, 30 marzo 2020
 
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