Il Ponte della Memoria
….A PARTIRE DA SEVESO…
LE ORIGINI DI UN PROGETTO:
Dal 10 luglio 1976 ad oggi, la città di Seveso ha cercato il modo di fare i conti con il disastro della nube tossica di diossina provocata dalla fabbrica Icmesa di Meda.
La percezione del disastro ambientale nonché del pericolo, il bisogno di attribuire la colpa e di cercarne la causa fece sì che la comunità sevesina si divise adottando interpretazioni e comportamenti diversi e distanti, linguaggi e visioni del mondo all’apparenza inconciliabili: per alcuni il disastro fu una disgrazia, per altri un delitto causato dal sistema capitalistico di produzione, per alcuni un danno da risarcire economicamente, per altri ancora la paura della malattia e la malattia stessa, per alcuni una questione morale, per altri una vicenda relazionale, politica, sociale e ambientale.
Ma il danno ci fu e insieme a esso quasi una tensione all’espiazione e comunque la tensione alla rimozione. Per alcuni abitanti di Seveso, in particolare per i soci e le socie del Circolo Legambiente Laura Conti, fu quasi da subito chiaro che il danno ambientale della fuoriuscita della nube tossica si stava trasformando in un grave danno socio-ambientale della e nella comunità sevesina e che come tale domandava l’invenzione di pratiche sociali sussidiarie e comunitarie.
A partire da queste riflessioni nel corso degli anni è maturato un processo di “riappropriazione della memoria” che si è sviluppato, a partire dal 2001, nel “Ponte della Memoria” il progetto di ricerca storico-scientifica che ha cercato di ricostruire la memoria del “caso Seveso”.
Il “Ponte della Memoria” ha permesso di fare i conti con trent’anni di storia partendo dal presente, ha creato la condizione necessaria per attivare il canale di ascolto e scambio nella comunità locale, per poter parlare di Seveso a Seveso e per poter realizzare il lavoro quotidiano di manutenzione ecologica a partire da Seveso.
Un ponte costruito dalla collaborazione tra il Circolo, Legambiente Lombardia, il Comune di Seveso e
Il Ponte della Memoria, un progetto per la comunità.
Uno dei più importanti storici dell’età contemporanea, Edward H. Carr in “Sei lezioni sulla storia” affermava: “La funzione dello storico non consiste né nell’amare il passato né nel liberarsi del passato, bensì nel rendersene padrone e nel comprenderlo, per giungere così alla comprensione del presente”.
Dal 1976 molte sono state le pubblicazioni, innumerevoli gli interventi, soprattutto a carattere scientifico, sul “caso Seveso”.
Alla fine del
Nell’ottobre 2001 è nato il progetto di ricerca storico scientifica “Il Ponte della Memoria” ideato e realizzato dal Circolo Legambiente Laura Conti Seveso, Legambiente Lombardia in collaborazione con il Comune di Seveso e con il contributo economico della Fondazione Lombardia per l’Ambiente. Nel 2003 il progetto si è ampliato con la collaborazione della Fondazione Corriere della Sera attraverso la realizzazione del DVD “Seveso: il Corriere della Sera racconta la storia. 17 luglio 1976/31 dicembre
“[…] Alcune donne e uomini hanno conservato volantini, cartelli, manifesti, fotografie, che rappresentano la prima reazione della popolazione di fronte al disastro del ’76, ma soprattutto ricordi e sensazioni. La memoria di carattere soggettivo, ancora viva, è tuttavia precaria: durerà tanto quanto chi ne è ora depositario; quella che si è impressa in vario modo sulla carta si trova inoltre dispersa in case private e lentamente si decompone. […]
Alcuni soci e socie del Circolo Legambiente Laura Conti Seveso hanno custodito nelle loro case piccoli frammenti significativi della microstoria dell’evento con l’intenzione di mantenere saldi i fili reali che legano il nostro presente a quei giorni. Abbiamo scoperto che altri lo hanno fatto. Abbiamo constatato che questi piccoli frammenti custoditi senza ordine e raccolti in modo sparso sono difficili da consultare e interpretare. Perciò abbiamo iniziato a raccogliere, ordinare e contestualizzare il materiale in nostro possesso affinché la documentazione sia fruibile. […]
Troppo spesso la storia con caratteri di intermittenza ha adombrato più che illuminato le vicende cruciali e degne di memoria che riguardano la vita di un territorio e di una popolazione”.
Con il Ponte della Memoria, avviato cinque anni dopo l’articolo del 1996, pubblicato sull’informatore del Circolo di Legambiente Seveso, lo studio, la ricerca, la raccolta di documentazione, la narrazione di storie di vita hanno dato corso a un processo che, a livello locale, è diventato un’occasione di investimento che ha rappresentato anche un “salto di responsabilità” per il territorio.
Attraverso il ricordo e l'elaborazione del conflitto nato dalla vicenda donne e uomini hanno avuto la possibilità di riconfrontarsi con una parte così importante della propria memoria individuale e collettiva. I “cittadini attori” hanno raccontato la loro storia e questa è diventata documento “pubblico” attraverso la possibilità di consultazione data dall’Archivio nato proprio dalla costruzione del Ponte della Memoria.
Il “riscatto dell’immagine” è avvenuto anche con la possibilità di narrare l’incidente del 10 luglio 1976 e le sue conseguenze in modo “scientifico” avvalendosi del materiale raccolto durante la costruzione dell’Archivio e con lo sviluppo di tutte le attività previste dal Ponte della Memoria.
La collaborazione dei cittadini e delle cittadine di Seveso è stata fondamentale. Sono state chieste fotografie, immagini, ritagli, storie da raccontare, documenti perché, come si legge nel depliant divulgativo del progetto, “Grazie al vostro aiuto sapremo dare consistenza all’esperienza di questi anni per collocare la questione ambientale al centro delle scelte e dei gesti di tutti i giorni. Ogni contributo sarà fondamentale per costruire il Ponte della Memoria, un piccolo passo per cambiare il presente conoscendo meglio la nostra Storia”.
Nei cinque anni di costruzione dell’archivio del Ponte della Memoria decine di persone hanno “aperto le cantine di casa” donando centinaia di documenti tra lettere, articoli di giornali e fotografie permettendo così la ricostruzione di un periodo della storia di questo territorio e contribuendo, a partire da Seveso, a dare il senso del cambiamento epocale accaduto nella seconda parte del ventesimo secolo.
Il progetto “Ponte della Memoria”, così come era stato originariamente pensato si è concluso nel dicembre del 2006 con la pubblicazione del libro di Massimiliano Fratter “Seveso: memorie da sotto il bosco” a cui è allegato il film documentario di Fabio Tosetto “Seveso 10 luglio 1976: una storia da raccontare”. Contemporaneamente, sempre nel 2006, l’associazione culturale Musicamorfosi di Seveso ha portato in scena “Rotweiss kabarett, una farsa per Seveso trent’anni dopo” a cura di Saul Beretta e Andrea Taddei.
Oggi la cura del Ponte prosegue con l’attività di educazione ambientale al Bosco delle Querce proposta da Legambiente Lombardia e la custodia e l’arricchimento dell’archivio della Memoria al Circolo Legambiente di Seveso.