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TRATTA B2 DI PEDEMONTANA: PRONTO IL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA REVISIONATO, MA ANCORA NULLA VIENE COMUNICATO

Submitted by Legambiente_Sev... on Sat, 04/04/2020 - 15:17

 

E' passato del tempo da quando l' 11-10-2019 è stato emanato e successivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione Lombardia (BURL) il Decreto 14639 della Direzione di Settore (DDS) Struttura Bonifiche avente oggetto l'ADOZIONE DELLA DETERMINAZIONE DI CONCLUSIONE POSITIVA DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI DECISORIA del 17-9-2019 riguardante il Progetto Operativo di Bonifica elaborato da Autostrada Pedemontana Lombarda.

Il citato Decreto Regionale ha formalizzato i contenuti della Conferenza dei Servizi del 17-9-019 disponendo che "tutte le osservazioni e prescrizioni impartite dalle Amministrazioni presenti in Conferenza di Servizi, per quanto non modificate e/o integrate dalla determinazione di conclusione della stessa ed evidenziate nei punti precedenti dovranno essere recepite dalla Società Autostrada Pedemontana Lombarda, attraverso la presentazione di un documento di aggiornamento del Progetto Operativo di Bonifica (P.O.B.) che sarà oggetto di valutazione da parte delle Amministrazioni interessate circa la congruità delle prescrizioni impartite; le eventuali difformità a quanto prescritto e approvato potranno eventualmente essere oggetto di una nuova indizione di Conferenza di Servizi".
I gruppi di Sinistra e Ambiente di Meda e il circolo Legambiente "Laura Conti" di Seveso hanno pertanto chiesto al Consigliere Regionale dell'M5S Marco Fumagalli, sempre disponibile a fornirci supporto, di verificare se nel frattempo sia stata elaborata un'integrazione al Progetto Operativo di Bonifica, così come previsto nel Decreto Regionale 14639.
L'accesso agli atti ci ha reso edotti che il Progetto Operativo di Bonifica Revisionato è già stato elaborato ed è stato acquisito ai protocolli degli Enti e delle Amministrazioni interessate sin dal 20 dicembre 2019.
Alcuni enti (ARPA, Provincia di Monza e Brianza, Comune di Cesano Maderno) si sono già espressi "prendendo atto dei riscontri alle prescrizioni".
Successivamente – per la precisione, il 12-3-2020 - la Direzione Generale Ambiente, Clima e Bonifiche di Regione Lombardia ha trasmesso la sua nota ad APL, CAL, ARPA, ATS, Provincia di MB, Comuni di Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Desio, Parco Reg. Bosco delle Querce e altri uffici regionali.
Nella nota degli uffici di Regione Lombardia, si certifica che il Decreto regionale 14639 non necessita di modifiche e integrazioni.
Nei fatti risulta dunque pressochè chiusa la fase di elaborazione del Progetto Operativo di Bonifica, fatto salvo l’adeguamento delle garanzie finanziarie, in riferimento all’aggiornamento del quadro economico del progetto connesso ad un aggiustamento del quadro economico (spesa stimata per il POB salita ora a circa 10,2 milioni di euro).
L'accesso agli atti in Regione Lombardia non ci ha consentito di avere, al momento, disponibilità del Progetto Operativo di Bonifica Revisionato.
Il progetto è protocollato e depositato in formato cartaceo e CD presso gli uffici regionali e dei Comuni ma non è accessibile in Regione poichè "stante le disposizioni impartite dal Segretario generale della Giunta regionale in merito alle modalità organizzative straordinarie legate all’emergenza Covid-19, non risulta al momento possibile accedere da parte del dirigenti e funzionari della Struttura Bonifiche agli uffici per effettuare la copia del progetto richiesto e dei relativi allegati".
 
Sinistra e Ambiente di Meda e il Circolo Legambiente "Laura Conti" di  Seveso hanno nel frattempo provveduto ad avanzare richiesta di accesso agli atti presso i Comuni di Seveso e Cesano Maderno auspicando tempi più celeri per ottenerne copia.
Non ci attendiamo comunque grossi cambiamenti poichè l'elaborato non può che aver recepito e implementato le parziali accettazioni delle richieste, per noi timide e insufficienti, che i Comuni interessati hanno avanzato in Conferenza dei Servizi e le più puntuali prescrizioni della Provincia e di ATS. (Ne avevamo scritto in:  DECRETO REGIONALE E DOCUMENTAZIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI SUL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA) .
Sui contenuti del Progetto Operativo di Bonifica s'erano insieme espressi  Sinistra e Ambiente di Meda, il Circolo "Laura Conti" di Legambiente Seveso, Legambiente Lombardia e il Dr. Edoardo Bai dell'Associazione Medici per l’Ambiente - ISDE e Comitato Scientifico di Legambiente Lombardia, presentando ai Comuni una serie di dettagliate osservazioni congiunte, purtroppo non valutate con la dovuta attenzione. (vedi: PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA: GLI AMBIENTALISTI SCRIVONO AI SINDACI).
Sembra che le istituzioni locali si siano accontentate di un Progetto Operativo di Bonifica dettato principalmente da esigenze di "risparmio". Rammarica poi constatare il loro adeguarsi alla modalità opaca con cui Regione Lombardia fa procedere l'iter di Pedemontana, comprensivo del Progetto Operativo di Bonifica, non sentendosi in dovere di tenere costantemente informata la cittadinanza sui contenuti di questa importante procedura che si concretizzerà, pesando sulla vita quotidiana e probabilmente anche sulla nostra salute, qualora APL trovasse i fondi per il completamento dell'inutile e impattante autostrada.
Intanto, all'oggi, sula pagina dedicata del Comune di Seveso (vedi sotto) solo titoli ma .... nessun documento e anche altrove, sui siti di comunicazione ufficiali, il nulla.

Sinistra e Ambiente Meda e Circolo Legambiente Seveso "Laura Conti" 

I documenti richiamati nel comunicato

PER I GRUPPI AMBIENTALISTI, A MARIANO NESSUNA TANGENZIALE DEVE DETURPARE IL PARCO GROANE-BRUGHIERA

Submitted by Legambiente_Sev... on Sat, 04/04/2020 - 15:06

 

L'area prossima a Cascina Belvedere dove è previsto il passaggio della tangenziale
(foto di sfondo di Viaggiare in Brianza)
Prosegue l'azione dei gruppi ambientalisti del territorio (tra loro i medesi di Sinistra e Ambiente e di Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà) che si oppongono al progetto della tangenziale di Mariano Comense il cui tracciato passa nelle aree libere incluse nel Parco Regionale Groane-Brughiera.
E' una strada fortemente voluta dall'amministrazione a trazione leghista e contro la cui realizzazione auspichiamo cresca la contrarietà della gente.
I gruppi e le associazioni ambientaliste rilanciano con un comunicato contrario alla tangenziale nel Parco ove sono evidenziati i mancati interventi sulle criticità viabilistiche reali di Mariano e con una nota danno solidarietà a chi ha esposto uno striscione, su proprietà privata,  celermente fatto rimuovere dalla polizia locale con tanto di sanzione
------------------------------------------------------------
Mariano Comense, 30 marzo 2020
 
TANGENZIALE DI MARIANO
 
“NON RESTEREMO A GUARDARELA DISTRUZIONE DI UN PEZZO DEL PARCO
PER COSTRUIRE UNA STRADA INUTILE!”

Come gruppi e associazioni vogliamo ribadire la nostra contrarietà a questo progetto per le tante motivazioni già più volte espresse.
L’amministrazione di Mariano Comense insiste con una costante campagna mediatica per promuovere e far passare la bontà di questo progetto, considerandolo indispensabile per togliere traffico veicolare di passaggio dal centro cittadino riducendo l’inquinamento dell’aria.
Se non fosse tragica la situazione che Mariano si presta ad affrontare, sarebbe ridicolo anche solo pensare che costruire nuove strade diminuisca l’utilizzo e il passaggio delle auto e soprattutto che passando con una tangenziale in un Parco Regionale, si vuole tutelare l’ambiente!!!!!  
Ma c’è veramente qualcuno che ci crede?
E’ risaputo, anche negli ambiti accademici che studiano i fenomeni di urbanizzazione, che costruire nuove strade innesca anche un processo di incentivazione al traffico privato veicolare. Soprattutto in territori congestionati e altamente urbanizzati come i nostri, interventi come questo non portano automaticamente quel beneficio di “respiro” per la città che viene tanto sbandierato dai politici che amministrano il Comune di mariano. Certo, un bel “respiro”... però carico di polveri sottili PM 10!
Costruire nuove strade, senza intervenire sulla rete viaria esistente con interventi di manutenzione o con progetti per rendere i percorsi più fluidi e senza una concreta politica di investimento sul trasporto pubblico, è un vero e proprio sperpero di risorse pubbliche che invece DEVONO essere dirottate su altri capitoli di spesa delle Amministrazioni Comunali!
  • Perché non si vuole affrontare in modo strutturale il trasporto pubblico nei nostri comuni?
  • Come mai sul territorio di Mariano Comense passano diverse linee di bus della ASF Autolinee (C80, C81, C82 ...) utilizzate quasi esclusivamente dagli studenti mentre i cittadini non sono coinvolti in una campagna di promozione per utilizzare questi mezzi durante la settimana compreso la domenica per spostarsi anche verso gli altri comuni?
  • Come mai non si attiva un serio progetto per incentivare l’utilizzo di altre forme di trasporto eco-sostenibile per esempio partendo dalla messa in sicurezza delle vie cittadine per promuovere l’utilizzo della bicicletta con spazi di parcheggio protetti ecc..?
  • Come mai il progetto per mettere in sicurezza il collegamento tra la stazione ferroviaria di Mariano Comense e il plesso scolastico dell’Istituto Jean Monnet, è ancora solo lettera morta in uno sperduto documento del PGT di Mariano? Perché, invece di “sperperare” milioni di euro in una tangenziale inutile, non viene attivato nessun finanziamento per opere come questa che veramente potrebbero risolvere i problemi di congestionamento da traffico nella città, incentivando anche l’utilizzo dei mezzi pubblici o una mobilità dolce?
  • Come mai gli Amministratori non si attivano con le Ferrovie Nord Milano per ridurre i tempi di chiusura dei passaggi a livello cittadini che generano grossi disagi e inquinamento dell’aria?
  • Come mai si sceglie di mantenere il passaggio del traffico in paese costruendo una nuova strada e non si studia invece a livello intercomunale una soluzione per adeguare e sfruttare meglio le potenzialità trasportistiche della Novedratese con interventi migliorativi sul tracciato che si trova poco più a nord?
Sono queste le domande a cui la scelta di costruire una tangenziale in un Parco Regionale non dà alcuna risposta!!!
 
Chiediamo inoltre all’ente Parco Regionale delle Groane e della Brughiera Briantea una urgente, esplicita e pubblica presa di posizione su questo progetto insensato che investe una porzione del Parco Regionale di grande valore ambientale e a ridosso del nucleo rurale della Cascina Belvedere. Un progetto che prevede un nuovo ponte sulla Roggia Vecchia e uno sul torrente Terrò quando invece i corsi d’acqua dovrebbero essere lasciati liberi da costruzioni che possono modificarne le condizioni di scorrimento durante i fenomeni temporaleschi e alluvionali a cui negli ultimi anni siamo soggetti.
Sempre al Parco (ma anche agli amministratori di Mariano Comense) facciamo presente che il progetto di tangenziale impatta in modo devastante anche con il sentiero storico della Meda - Montorfano; lungo tale sentiero recentemente è stata completata dal Parco la nuova cartellonistica che individua a Mariano un nuovo percorso dello stesso (dopo il tratto che passa davanti alla Cascina Belvedere) proprio per evitare di attraversare la Novedratese al ponte del Lottolo, punto molto pericoloso. Trovato un sistema per permettere ai cittadini di godersi in sicurezza i nostri magnifici luoghi della Brughiera, ci ritroviamo subito dopo a dover contrastare un nuovo e devastante progetto stradale nel Parco.... sembra che al peggio non ci sia mai fine!
Una decisione amministrativa come questa dimostra grande disprezzo per gli ultimi ambiti a verde rimasti e di recente inserimento in un Parco Regionale il quale deve essere difeso e tutelato nella sua unicità territoriale e non compromesso da inutili interventi che consumano ancora suolo.
 
Parlano tutti di voler “rivalutare la cultura locale della Brianza storica”, ma nel concreto si lasciano crollare le bellissime cascine come la Belvedere e in più ci si passa davanti con una tangenziale di ipotizzata grande percorrenza senza il minimo rimorso.
 
E’ questa la “promozione dei luoghi naturali e della cultura locale della Brianza”?
 
NOI NON SIAMO D’ACCORDO! Pensiamo che siano altri i problemi seri da risolvere per la mobilità a Mariano Comense.

Le associazioni firmatarie:

Amici della Brughiera - Mariano
Circolo Arci Noerus - Como
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - Alzate Brianza
Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale
Comitato Stop al consumo di Territorio - Mariano
Circolo Legambiente di Cantù - Green Station
Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso
Legambiente Seregno
Fridays for Future - Como
Fridays for Future - Desio
Gruppo naturalistico della Brianza - Canzo
Il Gambero - Capiago Intimiano

L’Ontano - Montorfano
Associazione Marianoduepuntozero
WWF Lombardia
WWF Insubria
Sinistra e Ambiente - Meda
Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà - Meda

Circolo Legambiente "Laura Conti" - Seveso


Il tracciato della tangenziale
 
 

Venerdì 27-3-020 alcuni cittadini marianesi hanno esercitato il loro legittimo diritto di opinione esponendo, in una proprietà privata, uno striscione contro la realizzazione della tangenziale.

Dopo poco tempo, probabilmente a seguito di qualche segnalazione, la polizia locale giunta sul posto ha fatto rimuovere lo striscione e ha pesantemente sanzionato chi lo ha esposto.
Una reazione decisamente spropositata. 
Forse chi vuole la tangenziale ad ogni costo teme che il dissenso su questo progetto stradale possa dilagare in città. 
 
L'articolo da La Provincia

Il comunicato di solidarietà con i cittadini sanzionati per lo striscione

SOLIDARIETÀ A CHI ESPRIME CONTRARIETÀ ALL'ASFALTO NEL PARCO
In questi giorni abbiamo assistito ad una brutta vicenda che ha coinvolto dei cittadini di Mariano Comense che hanno manifestato il loro disaccordo rispetto alla volontà dell’amministrazione di realizzare la tangenziale esponendo, nella loro proprietà, uno striscione con la scritta “NO ALLA STRADA NEL PARCO”.
Non appena la notizia si è diffusa, è intervenuta la Polizia Locale, che ha fatto rimuovere lo striscione e sanzionato il responsabile.
Esprimiamo la nostra solidarietà ai cittadini che hanno voluto solo affermare il loro diritto di libertà di parola su un tema così importante come quello della tutela del verde all’interno di un Parco Regionale.
 
Le associazioni firmatarie:
Circolo Arci Noerus - Como, Amici della Brughiera - Mariano,
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” - Alzate Brianza, 
Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Comitato Stop al consumo di Territorio - Mariano,
Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Legambiente Seregno,
Circolo Legambiente di Cantù - Green Station, Circolo Legambiente Laura Conti - Seveso,
Fridays for Future - Como, Fridays for Future - Desio, Il Gambero - Capiago Intimiano,
Gruppo naturalistico della Brianza - Canzo, WWF Lombardia, WWF Insubria,
L’Ontano - Montorfano, Associazione Marianoduepuntozero,
Sinistra e Ambiente - Meda, Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà - Meda
Mariano Comense, 30 marzo 2020
 

COMITATI MONZESI, GRUPPI AMBIENTALISTI E OSSERVATORIO PTCP DI MB CHIEDONO CHE MONZA CONCRETIZZI LA SUA ADESIONE AL PLIS GRUBRIA

Submitted by Legambiente_Sev... on Fri, 06/03/2020 - 11:03

 
COMITATI MONZESI, GRUPPI AMBIENTALISTI E OSSERVATORIO PTCP DI MB CHIEDONO CHE MONZA CONCRETIZZI LA SUA ADESIONE AL PLIS GRUBRIA

 


Il 24-10-2016, Monza, con la deliberazione n° 77 approvata in Consiglio Comunale con 23 favorevoli, 1 contrario e 6 astenuti chiedeva l'entrata nel PLIS del Grugnotorto - Villoresi identificando con apposita cartografia allegata alla delibera, alcune aree libere da aggregare alla superficie del PLIS Grugnotorto - Villoresi.

Le aree monzesi aggregate nel 2016 al PLIS Grugnotorto-Villoresi

 
Per Monza veniva anche definita e attribuita la quota annuale di adesione.
A distanza di tre anni, il PLIS Grugnotorto-Villoresi si è accorpato con il PLIS Brianza Centrale dando origine al nuovo PLIS GruBria.
Purtroppo, nel frattempo, Monza non ha mai versato al Plis Grugnotorto-Villoresi le quote annuali  previste.
Anche il percorso che ha portato alla nascita del GruBria non è stato seguito e ne tantomeno partecipato dall'attuale amministrazione di Monza, e la passata adesione è rimasta inapplicata e sospesa.
Per questo, i comitati cittadini, i gruppi e le associazioni ambientaliste della Provincia monzese e del Coordinamento Osservatorio PTCP di MB con un comunicato chiedono che l'amministrazione monzese concretizzi quanto prima l'adesione e la partecipazione nel PLIS GruBria.

Il comunicato:

SINISTRA E AMBIENTE MEDA E LEGAMBIENTE SEVESO SCRIVONO ALLA FLA SUL CONVEGNO PER RENDERE NOTA UFFICIALMENTE L'INDAGINE SUL RISCHIO DIOSSINA

Submitted by Legambiente_Sev... on Tue, 17/12/2019 - 16:09

 

Sinistra e Ambiente di Meda e Legambiente di Seveso da tempo chiedevano alla FLA e agli enti interessati di concordare una forma partecipata di condivisione e diffusione dei risultati dell' "Indagine per la valutazione di rischio da esposizione a diossina TCDD residua dell’incidente ICMESA"  al fine di coinvolgere associazioni, gruppi e cittadini per renderli informati e consapevoli.
Dopo molto tempo e ulteriori solleciti tutto quanto era nei nostri auspici non è accaduto.
Il 9 ottobre 2019, una volta messi nella condizione di studiare il lavoro della FLA, reso disponibile da un Consigliere Regionale dopo accesso agli atti, decidevamo di pubblicare integralmente il Rapporto Finale datato Dicembre 2018.
Vedi:  INDAGINE DELLA FONDAZIONE LOMBARDIA PER L'AMBIENTE SUL RISCHIO DA ESPOSIZIONE ALLA DIOSSINA: SINISTRA E AMBIENTE di MEDA e LEGAMBIENTE SEVESO ROMPONO IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI.
La FLA, Lunedi 16-12-019 dalle ore 9.00 presso la sua sede di Seveso, ha scelto la forma convegno per ufficializzare i contenuti del suo lavoro.
Sinistra e Ambiente e Legambiente di Seveso, dopo aver ricevuto l'invito ad essere presenti, hanno scritto una lettera al Direttore della FLA ribadendo che le loro richieste sono state purtroppo disattese.
 
 

Rassegna stampa:



Sui Seietrenta:

 

 

 

 

DECRETO REGIONALE E DOCUMENTAZIONE DELLA CONFERENZA DEI SERVIZI SUL PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA

Submitted by Legambiente_Sev... on Mon, 04/11/2019 - 15:48

In data 11-10-2019 è stato emanato e successivamente pubblicato sul Bollettino Ufficiale di Regione lombardia (BURL) il Decreto 14639 della Direzione di Settore (DDS) Struttura Bonifiche avente oggetto l' ADOZIONE DELLA DETERMINAZIONE DI CONCLUSIONE POSITIVA DELLA CONFERENZA DI SERVIZI DECISORIA del 17-9-2019 riguardante il Progetto Operativo di Bonifica  elaborato da Autostrada Pedemontana Lombarda.
Il Decreto formalizza i contenuti della Conferenza dei Servizi del 17-9-019 disponendo che "tutte le osservazioni e prescrizioni impartite dalle Amministrazioni presenti in Conferenza di Servizi, per quanto non modificate e/o integrate dalla determinazione di conclusione della stessa ed evidenziate nei punti precedenti dovranno essere recepite dalla Società Autostrada Pedemontana Lombarda, attraverso la presentazione di un documento di aggiornamento del Progetto Operativo di Bonifica (P.O.B.) che sarà oggetto di valutazione da parte delle Amministrazioni interessate circa la congruità delle prescrizioni impartite; le eventuali difformità a quanto prescritto e approvato potranno eventualmente essere oggetto di una nuova indizione di Conferenza di Servizi".
Il Decreto definisce che i nuovi e più stringenti limiti (6 ng/kg invece degli attuali 10 ng/kg) previsti dal d.m. 46/2019, per le aree ad uso agricolo (alcune ricadono nei lotti del POB) non è applicabile per il procedimento di bonifica di APL in quanto lo stesso d.m 46/2019 prevede che:
”I procedimenti di bonifica e messa in sicurezza di aree agricole già avviati ai sensi della disciplina di cui alla parte quarta, titolo V, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e non conclusi alla data di entrata in vigore del presente regolamento restano disciplinati dalle relative
disposizioni…..”. 
Viene dunque confermato l’approccio metodologico già avviato e gli obiettivi indicati nel POB presentato da APL.. Nel testo del Decreto 14639 sono richiamati gli allegati con i pareri, le osservazioni e le prescrizioni della Provincia di Monza e Brianza, dei Comuni di Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Seveso, Barlassina, Desio, di A.T.S. Brianza – Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, di ARPA Lombardia – Dipartimenti di Milano e di Monza Brianza.
L'amministrazione di Meda, anche questa volta, s'è pronunciata separatamente dagli altri comuni esplicitando anch'essa parere favorevole condizionato al POB, in accordo con le osservazioni della Provincia di Monza e Brianza e di ARPA, ma dichiarandosi contraria all'estensione a priori dello scavo fino a 0,50 m. dal piano campagna nelle zone con Top Soil (primi 20 cm) inquinato da diossina.
 

 

PARERI, OSSERVAZIONI, RICHIESTE E PRESCRIZIONI 
ACQUISITI IN SEDE DI CONFERENZA DEI SERVIZI
 
Grazie alla collaborazione del Cons. Regionale dell'M5S, Marco Fumagalli, che ne ha fatto richiesta, abbiamo potuto verificare i contenuti degli allegati richiamati nel Decreto.
PARERE TECNICO DELLA PROVINCIA DI MB
Puntuali e dettagliate le osservazioni della Provincia di MB che ha chiesto:
  • revisioni e aggiornamenti di tabella e di planimetria a completamento della situazione aree contaminate
  • chiarimenti sulla fruibilità effettiva  di alcune aree contaminate e modalità di posa del geotessuto
  • adeguamenti ed obblighi da riportare nella documentazione dei PGT per la destinazione d'uso delle aree ove s'è applicata l'analisi di rischio
  • almeno due punti di analisi chimiche aggiuntive per definire se siano o meno stralciabili dall'attività di bonificale aree medesi in scarpata agli svincoli e sulla sponda Tarò.
  • per le terre contaminate, scavo con asportazione disgiunta tra il top soil e il terreno sottostante, con le due tipologie di rifiuto gestite separatamente e con analisi di omologa eseguita in ogni cella sia per il top soil che per lo strato di terreno “intermedio”.
  • chiarimenti sulle analisi preventive di omologa del rifiuto da stoccare (terra contaminata) effettuate da APL e giudicate poco corrispondenti alla realtà
  • per il collaudo di "avvenuta bonifica" l'esecuzione anche di collaudi di parete degli scavi a ridosso della strada (a mezzo campioni da analizzare) .
  • il riempimento degli scavi di bonifica con terra nuova "pulita" debitamente certificata.

 

PARERE DELLE AMMINISTRAZIONI
I Comuni di Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago (cui si sono uniti anche Barlassina e Desio che non hanno però aree interessate alla bonifica) hanno presentato un parere.
Tra le richieste, quella di assoggettare quella parte delle aree interessate da bonifica corrispondente ai terreni ad uso agricolo, al più stringente valore di soglia CSC del  DM 46/19 (6 ng/kg invece dei 10 ng/kg).
La richiesta non è però stata accettata in sede di Conferenza dei Servizi e il diniego risulta esplicitato  anche nel Decreto Regionale.
Sull'Analisi di Rischio e sul Modello Concettuale di Sito, le amministrazioni hanno rilevato la necessità di una verifica di congruenza rispetto alle varianti progettuali.
Le amministrazioni hanno chiesto un "franco di sicurezza" cioè una profondità di scavo maggiore (50 cm) sulle aree con contaminazione del top soil e iltre l'intermedio. La proposta non è stata accettata e si rimanda eventuale ulteriore scavo qualora si si evidenziassero situazioni di contaminazioni ulteriori rispetto alla quota prevista di 0,20 m. dal p.c..
Come avevamo già scritto nella lettera ai sindaci (vedi: PROGETTO OPERATIVO DI BONIFICA DI PEDEMONTANA: GLI AMBIENTALISTI SCRIVONO AI SINDACI ) sarebbe stato opportuno insistere con più decisione su una profondità di scavo maggiore rispetto ai previsti 20 cm laddove il Top Soil e l'intermedio risultano inquinati da Diossina così come su molti altri aspetti critici.
Per questo successivamente Sinistra e Ambiente e Legambiente Seveso hanno considerato eccessivamente trionfalistico il comunicato dell'amministrazione sevesina.
 

 

OSSERVAZIONI DELL'ATS BRIANZA
Le richieste dell'Unità Operativa Salute e Ambiente dell'ATS Brianza sono focalizzate sugli aspetti sanitari di competenza durante tutte le fasi della bonifica.
ATS chiede l'operatività continua dei presidi ambientali durante la lavorazione, lo scotico, la movimentazione e il caricamento del terreno contaminato onde contenere la diffusione di polvere nonchè la pulizia delle ruote dei mezzi impiegati ogniqualvolta vi sia transito di autocarri verso l'esterno delle aree di bonifica.
Anche ATS chiede di riportare i parametri ambientali espressi nell'Analisi di Rischio nonchè la situazione di potenziale contaminazione delle aree in oggetto, all'interno dei documenti dei PGT al fine di costituire vincolo edilizio.
 
 
VALUTAZIONI TECNICHE DI ARPA
ARPA dipartimento di Milano e di MB, dopo un'illustrazione di sintesi del Progetto Operativo di Bonifica presentato da APL, formula alcune osservazioni sullo stesso prescrivendo che le indagini integrative per le aree oggi escluse dal POB (A3, A5, A24 nel lotto 1 a Meda) siano effettuate in contradditorio con ARPA.
C'è poi riserva di valutazione circa il prelievo di campioni per il collaudo delle pareti degli scavi per la bonifica del Top Soil, sinora non considerato da APL.
Sulla prevenzione dell'aerodispersione delle polveri e sulla pulizia/lavaggio ruote dei mezzi che trasporteranno terreno contaminato, vengono chieste delucidazioni delle modalità che si intendono applicare.
Per il monitoraggio dell'aria "ante operam" cioè prima dell'intervento, per avere parametri per un confronto con quelli che si registreranno durante la fase dei lavori di bonifica, ARPA propone un'attività a campione sui primi lotti funzionali per verificare se l'operatività di bonifica causa modifiche allo stato "ante operam" e se si rende necessario intervenire con azioni di mitigazione.
Vi sono poi richieste di chiarimento sul Modello Concettuale di Sito e sugli esiti dell'Analisi di Rischio, non rilevando comunque  elementi ostativi a quanto elaborato da APL.
 



Continuiamo e continueremo a seguire con attenzione l'iter del DL 152  e tutto ciò che riguarda l'autostrada Pedemontana Lombarda e il connesso rischio diossina.



Pagina informativa curata da:

Sinistra e Ambiente di Meda

Circolo Laura Conti di Legambiente Seveso

 

 

 

 

DIOSSINA OLTRE I LIMITI

Submitted by Legambiente_Sev... on Fri, 25/10/2019 - 11:06

Titolo"forte" nell'articolo del Giornale di Seregno del 22-10-019 che riprende alcune considerazioni del lavoro di Sinistra e Ambiente di Meda e di Legambiente Seveso sull'indagine della FLA relativa al rischio da esposizione a diossina.
 testo
 

Rassegna Stampa

Submitted by Legambiente_Sev... on Tue, 22/10/2019 - 13:40
Art de Il Giorno del 17-10-019


 

INDAGINE DELLA FONDAZIONE LOMBARDIA PER L'AMBIENTE SUL RISCHIO DA ESPOSIZIONE ALLA DIOSSINA: SINISTRA E AMBIENTE di MEDA e LEGAMBIENTE SEVESO ROMPONO IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI

Submitted by Legambiente_Sev... on Thu, 10/10/2019 - 13:31

Dopo aver sollecitato la Fondazione Lombardia per l'Ambiente (FLA) a rendere noti i contenuti dell' "Indagine per la valutazione di rischio da esposizione a diossina TCDD residua dell’incidente ICMESA" a lei affidata da Regione Lombardia, dopo aver suggerito una restituzione trasparente e partecipata, abbiamo infine potuto leggere i documenti e i dati della ricerca grazie all’interessamento del Consigliere regionale dell'M5S Marco Fumagalli che li ha ottenuti da FLA tramite accesso agli atti.

Siamo, finalmente e grazie a un Consigliere regionale, stati messi nella condizione di studiare il lavoro della FLA, nella sua stesura finale datata Dicembre 2018, da tempo in possesso dei soggetti  interessati.
Un Consigliere regionale ha fatto dunque quello che avrebbe dovuto fare la Fondazione insieme a Regione Lombardia: mettere a disposizione gli esiti della ricerca finanziata con denaro pubblico. Perché non lo han fatto le Istituzioni e gli altri Enti , visto che il rapporto risale ormai a quasi un anno fa?
SINISTRA E AMBIENTE di MEDA e il CIRCOLO "LAURA CONTI di LEGAMBIENTE SEVESO ne divulgano ora i contenuti, pubblicando integralmente il Rapporto finale,  accompagnandolo con note di sintesi e con nostre considerazioni.

LE NOSTRE CONSIDERAZIONI

E' spiacevole dover evidenziare che, a cominciare  Regione Lombardia che lo ha commissionato, gli enti, gli uffici e le istituzioni interessate non abbiano ancora  dato alcuna  evidenza pubblica approfondita di merito e di dettaglio di questa ricerca, esattamente come nel 2003 per la precedente indagine.
Giudicandone importante la diffusione, nello scrivere sull'indagine della FLA, espicitiamo la metodologia seguita, i risultati delle 30 analisi chimiche programmate sulla base di considerazioni operative ed economiche tra Regione Lombardia, Fondazione Lombardia per l’Ambiente e ARPA Lombardia ed eseguite in un periodo temporale prolungatosi per i dinieghi ricevuti dai proprietari privati dei terreni dove erano previsti i campionamenti.
Pur essendo limitate al solo Top Soil (per FLA i primi 30 cm) anche con le analisi chimiche commissionate da FLA, si continua a trovare diossina oltre i limiti di legge in 14 punti su 25 localizzati in zona B.
Si tratta di valori di supero in zone ad uso verde pubblico e residenziale, comprendenti anche zone  agricole coltivate e parchi pubblici.
E' proprio la presenza di diossina in questi luoghi a preoccupare per i rischi di contaminazione delle essenze coltivate e della possibilità di entrare in contatto diretto con  il tossico nelle zone a verde pubblico.
Sarebbe stato auspicabile avere un numero maggiore di analisi chimiche per una copertura più estesa sul territorio, non limitandosi oltretutto a campionamenti del solo Top Soil.
Un poco carenti ci paiono poi le conclusioni finali che non aggiungono approfondimenti significativi alla relazione del 2003.

APPUNTI PER COMPRENDERE LA RICERCA DELLA FLA 

Per capire o contenuti del documento della FLA, serve ricordare che:
  • L'indagine, pur catalogando tutti i dati di caratterizazione del suolo esistenti nell'arco temporale dal 1995 al 2016 per tutte le zone (A,B,R) considera poi solo quelli delle aree della zona B (la zona A e la zona R non sono prese in considerazione perchè già lo studio del 2003 le escludeva)
  • Lo storico dei dati, identifica l'utilizzo del suolo in zona B e R (es. terreno agricolo, terreno incolto, giardino, giardino coltivato etc)
  • Il territorio indagato della zona B è stato suddiviso in 170 celle da 150x150 mt
  • Le nuove analisi chimiche effettuate sono limitate al Top Soil (TS) poichè, per FLA, "la valutazione del rischio, non può che riguardare l’inquinamento superficiale in quanto le caratteristiche chimico-fisiche della diossina (composto lipofilo, non volatile e non lisciviabile) non la rendono sostanzialmente disponibile alla migrazione verso possibili obiettivi sensibili se non attraverso il contatto dermico, la risospensione delle polveri o l’ingresso nella catena alimentare". 
  • Sono state acquisite cartografie e si sono inseriti i dati creando un "multilayer" utile oltre che ad individuare esattamente la posizione dei "dati storici" nel recente contesto urbano (mappe DUSAF sul Consumo di Suolo e sulle previsioni dei PGT) anche per valutare dove effettuare nuove  analisi chimiche nel Top Soil.

Nel merito del data base statistico dei risultati analitici complessivi, FLA scrive che sono a disposizione dati analitici in 495 punti di campionamento (90,66% di quelli disponibili) e ben 469 dati risultano georeferenziati (94,75% dei dati disponibili).
I dati analitici disponibili sono così distribuiti:

· 224 (45,25%) in zona B, 168 (33,94%) in zona R, 96 (19,39%) in zona A e 7 (1,41%) in zona esterna alla R;
· 177 (35,76%) a Seveso, 154 (31,11%) a Cesano Maderno, 77 (15,56%) a Meda, 61 (12,32%) a Desio, 24 (4,85%) a Bovisio Masciago e 2 (0,40%) a Barlassina.
Sul dettaglio sempre statistico dei risultati, si sono rilevati superamenti della Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) della tabella “A” (10 ng/kg per siti ad uso verde pubblico/privato e residenziale ) in 241 campioni (48,69% dei campioni analizzati) con la seguente distribuzione:
· 175 (72,61%) in zona B, 49 (20,33%) in zona R, 16 (6,64%) in zona A e 1 (0,41%) in zona esterna alla R;
· 95 (39,42%) a Seveso, 87 (36,10%) a Cesano Maderno, 32 (13,28%) a Desio, 24 (9,96%) a Meda, 3 (1,24%) a Bovisio Masciago e 0 (0,00%) a Barlassina.

Per identificare quante e dove le analisi aggiuntive si rendevano necessarie nelle 170 celle, FLA ha prioritariamente deciso di localizzarle nell’ambito delle celle prive di analisi “storiche” e “recenti” che ricadono per il 100% della superficie in zona B (7 disponibili) e delle celle interessate solo da analisi “storiche” ma prive di analisi “recenti” (67 disponibili).

Ulteriori criteri di selezione che sono stati utilizzati per orientare la scelta, con riduzione dalle 74 celle preselezionate su base meramente statistica e degli 82 punti potenziali di campionamento ai 30 punti di campionamento finali sono i seguenti (in ordine di priorità):
· utilizzo di punti storici (per appurare, se possibile, il trend di contaminazione);
· presenza di aree a verde (a uso pubblico, privato o agricolo) di dimensione significativa;
· usi attuali pregiati del territorio (ad es. parchi pubblici, edilizia scolastica o sanitaria, ecc.) ovvero previsione di significative trasformazioni insediative.

Tra i criteri di esclusione applicato da FLA (complementare ai precedenti) c'è quello che riguarda le celle caratterizzate da un elevato tasso di urbanizzazione o con alta probabilità di rimaneggiamento “pesante” dei terreni.

LOCALIZZAZIONE DEFINITIVA DEI 31 PUNTI DI CAMPIONAMENTO

A seguito della localizzazione dei 30 nuovi punti di campionamento i Comuni hanno indicato quelli ricadenti in aree pubbliche dove è stato autorizzato l'accesso, attivando contatti con i proprietari delle aree private interessate dal piano di campionamento.
Proprio sulle aree private si sono registrate difficoltà e FLA non è riuscita ad eseguire l'intero piano di campionamento come previsto inizialmente a causa di mancate autorizzazioni all'accesso e ai campionamenti in 9 aree private.
FLA ha conseguentemente individuato nuovi punti di campionamento subito prossimi a quelli "non accessibili" e possibilmente in aree pubbliche, in modo da rendere più semplice l'ottenimento dell'autorizzazione all'accesso. Nell'ipotesi estrema in cui non erano identificabili aree pubbliche non coperte da punti "recenti" in zona B si sono individuate aree a verde pubblico in zona R.
La limitazione alle aree a verde pubblico si deve alla loro maggiore sensibilità in virtù della libera fruizione da parte della cittadinanza.
FLA ha quindi ritenuto giustificabile la "deroga" da zona B a zona R causata dall'impossibilità di individuare punti più "sensibili".
Sotto è allegata la localizzazione cartografica dei 31 punti di campionamento definitivi (25 in zona B e 6 in zona R).

 

In particolare, i 31 punti di campionamento, 25 in zona B e 6 in zona R, sono così suddivisi:
• 7 punti a Seveso (5 in zona B e 2 in zona R): dei 6 punti inizialmente previsti, 2 non sono stati autorizzati e sostituiti con 2 punti in zona R (32_2017 e 33_2017); a questi si è aggiunto un quinto punto in zona B (31_2017) su richiesta del Comune;
• 9 punti a Cesano Maderno (6 in zona B e 3 in zona R): dei 9 punti inizialmente previsti, 3 non
sono stati autorizzati e sostituiti con 3 punti in zona R (34_2017, 35_2017 e 36_2017);
• 15 punti a Desio (14 in zona B e 1 in zona R): dei 15 punti inizialmente previsti, 4 non sono stati
autorizzati e sostituiti con 3 punti in zona B (37_2017, 38_2017 e 39_2017) e 1 punto in zona R (40_2017).

RISULTATI DELLE 31 ANALISI CHIMICHE

Il superamento della CSC (concentrazione soglia di contaminazione) per l’uso del suolo verde e residenziale (10 ngI-TEQ/kgSS), riguarda 14 punti su 25 in zona B (56%) e nessun punto in zona R (vedi tabella sopra).
I superamenti sono distribuiti nei comuni di Desio (10 punti su 14 in zona B, 71%), Seveso (3 punti su 5 in zona B, 60%) e Cesano Maderno (1 punto su 6 in zona B, 17%).
Ciò conferma una situazione di inquinamento diffuso sebbene a macchia di leopardo.

Soprattutto, aggiungiamo, seppur a distanza di 43 anni dalla fuoriuscita, si conferma ancor oggi, la presenza della Diossina, con predominanza della TCDD (vedi colonna TCDD/I-Teq), nei primi 30 cm di terreno.

TIPOLOGIA DEI SUOLI DOVE SI SONO SUPERATI I VALORI DI SOGLIA

I 14 superamenti in zona B della Concentrazione Soglia di Contaminazione (CSC) per l'uso del suolo verde e residenziale fissata dalla norma in 10 ngI-TEQ/kgSS appartengono a suoli che sulla base dell'uso registrato all'atto del campionamento e della dettagliata analisi  possono essere suddivisi come segue:

 
•       aree agricole attualmente incolte con presenza di arbusti (campione 28_2017);
•       aree agricole attualmente adibite a prato (campioni 01_2017, 21_2017, 22_2017, 26_2017 e 27_2017);
•       aree agricole attualmente coltivate (campioni 10_2017, 19_2017, 24_2017 e 25_2017);
•       giardini pubblici attuali (campioni 02_2017, 18_2017 e 38_2017) o previsti (03_2017).

Le aree che secondo la FLA possono destare le maggiori preoccupazioni sono le aree agricole coltivate e i giardini pubblici.
Il documento della FLA, del dicembre 2018, ancora non lo contempla ma ora per le aree agricole coltivate (cereali nell'area di interesse) si dovrà applicare quanto previsto dal nuovo decreto 47 del  1° marzo 2019 “Regolamento relativo agli interventi di bonifica, di ripristino ambientale e di messa in sicurezza, d’emergenza, operativa e permanente, delle aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento, ai sensi dell’articolo 241 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152".
Questo recente decreto, nel regolamento attuativo, introduce nuovi e più severi limiti - 6 ng/kg SS WHO-TEQ per la Sommatoria di PCDD, PCDF + PCB Dioxin-Like (PCB-DL - per le aree destinate alla produzione agricola e all’allevamento.

 

Sui terreni agricoli e sui parchi pubblici dove è stata rilevata contaminazione (nel Top Soil) sono state evidenziate alcune preoccupazioni:
- nel caso delle produzioni di fieno per l'alimentazione animale i timori sono associati alle particelle di suolo che aderiscono all'erba anche dopo lo sfalcio piuttosto che alla materia vegetale in sè;
- nel caso dei giardini pubblici, preoccupa il contatto dei bambini con il suolo contaminato e l'ingestione involontaria di particelle di terreno.

LA CORRELAZIONE DEL NUOVO ELABORATO (2016-2018) SUL RISCHIO DI CONTAMINAZIONE RESIDUA DA DIOSSINA RISPETTO A QUELLO DEL 2003

La FLA ha riassunto il lavoro del 2003 comparandolo, con una disamina e con proprie valutazioni, con i riscontri di quello terminato a dicembre 2018.

La ricerca "Analisi di rischio relativa alla presenza di diossina residua nella zona B di Seveso" (analisi di rischio del 2003) aveva permesso di stimare la maggiore esposizione alle diossine cui erano soggetti i residenti della zona B rispetto a chi risiedeva altrove, in particolare in aree (teoricamente n.d.r) non inquinate, in relazione non solo al luogo di residenza (e quindi alla concentrazione di diossine cui erano esposti) ma anche rispetto ai loro stili e abitudini di vita quali l'attività lavorativa, la base della dieta, ecc..
Gli scenari da esposizione erano 3 (2 che consideravano soggetti residenti nella zona B e uno di riferimento):
• "Scenario centrale zona B": scenario con esposizione media della popolazione residente nella zona B e limitate attività a rischio (giardinaggio e coltivazione)
• "Scenario estremo zona B": scenario di esposizione riconducibile alla parte più a rischio della popolazione residente nella zona B con significative attività a rischio (coltivazione diretta di prodotti vegetali e allevamento di animali da cortile che entravano a far parte stabilmente della loro dieta);
• "Scenario centrale di riferimento": scenario con esposizione media della popolazione generale residente in aree comparabili con la zona B ma non coinvolte nella fuoriuscita del tossico.

Nell'analisi del rischio del 2003, le vie di esposizione considerate erano state molto più ampie di quelle oggi generalmente considerate nell'analisi di rischio sito-specifica di siti contaminati.
Allora le vie di esposizione esaminate erano:
• ingestione di particelle di suolo inquinato;
• contatto dermico con particelle di suolo inquinato;
• inalazione;
• ingestione d'acqua;
• ingestione di prodotti alimentari di provenienza esterna (carne, pesce, latte e prodotti derivati, uova, frutta e verdura, cereali e derivati;
• ingestione di prodotti alimentari provenienti direttamente dalla zona B vegetali, polli e uova, a seconda degli scenari).

La durata complessiva di esposizione simulata era stata pari a 70 anni, suddivisa per le vie di esposizione legate alla situazione di inquinamento specifico del suolo della zona B (contatto dermico, ingestione di suolo inquinato e di prodotti di derivazione locale) in due sottoperiodi:

• il primo di durata 30 anni, durante i quali si assumeva un'esposizione a livelli di diossine pari a quelli misurati nella zona B;
• il secondo di durata 40 anni, durante i quali si assumeva un'esposizione a livelli di diossine pari a quelli dello scenario centrale di riferimento (cioè a quelli che dovrebbero rappresentare i livelli di fondo).

I valori di esposizione risultati per i tre scenari erano stati i seguenti:

• "Scenario centrale zona B": 10 pgWHO-TEQ/kg peso corporeo/settimana;
• "Scenario estremo zona B" : 16-29 pgWHO-TEQ/kg peso corporeo/settimana;
• "Scenario centrale di riferimento": 9 pgWHO-TEQ/kg peso corporeo/settimana.

Nel 2003, il valore relativo allo "Scenario estremo zona B" risultava dunque superiore alla dose tollerabile settimanale (Tolerable Weekly Intake, TWI) stabilita dallo Scientific Committee on Food (SCF) della Commissione Europea nel maggio 2001 pari a 14 pgWHO- TEQ/kg peso corporeo/settimana.
La ricerca de 2003 evidenziava che "l'esposizione alle diossine dovuta alla dieta era di cruciale importanza e aveva una rilevanza tutt'altro che trascurabile anche nella popolazione generale, cioè esterna alla zona B e all'area di Seveso."
Si suggeriva pertanto l'adozione di cautele al consumo di prodotti alimentari provenienti direttamente dalla zona B, con particolare riguardo ai prodotti animali in generale considerata la caratteristica di bioaccumulo della diossina nei grassi animali.
Cautela anche rispetto ai prodotti vegetali appartenenti alla famiglia delle cucurbitacee - come cocomero, cetriolo, melone, zucca, zucchina che hanno dimostrato significative capacità di bioaccumulare diossina.

Nel finale dell'indagine FLA del 2016-2018, gli estensori riesaminando i punti conclusivi dell'analisi di rischio del 2003 esplicitano che : "l'adozione di opportune cautele sull'utilizzo dei terreni a scopo di allevamento, orticolo e agricolo è da confermarsi, con la raccomandazione che le eventuali restrizioni siano documentabili o, in assenza di documentazione certa, possano giustificarsi secondo il principio di precauzione.
Alla luce di quanto discusso nel presente paragrafo si ritiene di confermare gli esiti dell'analisi di rischio pubblicata nell'aprile 2003."

La relazione della FLA
 
Sinistra e Ambiente di Meda 

Legambiente Circolo Laura Conti Seveso

ADEGUAMENTO DEL PTCP PROVINCIALE ALLA SOGLIA REGIONALE DI RIDUZIONE DEL CONSUMO DI SUOLO: SI DEVE FARE DI PIÚ

Submitted by Legambiente_Sev... on Wed, 02/10/2019 - 09:57

 

Il coordinamento ambientalista Osservatorio PTCP di MB, ha elaborato una serie di suggerimenti propedeutici al Documento di indirizzo per l'adeguamento del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP alla soglia regionale di riduzione del consumo di suolo.
Il documento, molto puntuale e dettagliato, è stato protocollato il 24-9-2019 ed è riassunto in un comunicato del coordinamento ambientalista.

 

 


Il contributo e le proposte de l'Osservatorio PTC di MB

Pedemontana, rischio diossina e Piano Operativo di Bonifica

Submitted by Legambiente_Sev... on Tue, 24/09/2019 - 11:46

 
   

Il metodo di lavoro, sempre applicato nello stile del coordinamento ambientalista di Insieme in Rete, ci porta a continuare ad informare e a commentare anche comunicati autocelebrativi poco aderenti alla realtà.
Sull'iter del DL 152 per le zone contaminate dalla diossina e sul Piano Operativo di Bonifica non bisogna accontentarsi di poco perchè far passare un'autostrada in aree dove c'è la diossina è una follia e un Progetto di Bonifica non può restare confinato tra le mura di un consesso regionale con informazioni superficiali e insufficienti.


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