LA CUSTODIA DELLA MEMORIA DEL BOSCO DELLE QUERCE DI SEVESO E MEDA
Nel vuoto di gestione del Parco Naturale Regionale del Bosco delle Querce che è la diretta conseguenza delle scelte fatte dal sindaco Allievi in questi due anni con lo smantellamento dei presidi ambientali e operativi per la sua gestione – se ne è parlato poco più di 15 giorni fa a proposito delle vasche con i rifiuti tossici della diossina che si trovano all’interno dell’area verde – il Sindaco stesso ora comunica alla stampa l’ipotesi di passarne in toto la gestione al Parco delle Groane.
Una intervista alla stampa è ben diversa da una interlocuzione – che sarebbe dovuta – con le associazioni ambientaliste del territorio e con la cittadinanza: una discussione aperta, coerente con la storia di questo luogo nato anche per l’impegno civico di una cittadinanza sconvolta dal danno ambientale del 1976 e altresì attenta a guidare dal basso e attivamente le scelte istituzionali. Memori della forza della cittadinanza sevesina che chiese a gran voce di non realizzare il forno inceneritore in quest’area, spingendo verso la più adeguata scelta di una bonifica, le amministrazioni Cassetta e Galbiati mantennero viva questa interlocuzione chiamando le associazioni del territorio a discuterne il futuro quando essa diventò finalmente proprietà di Regione Lombardia succedendo alla Givaudan La Roche che ne era prima titolare.
Governare una Città significa anche correre il rischio di un confronto leale e aperto e quindi assumersi le responsabilità delle scelte senza nascondersi dietro il formale rispetto delle procedure o, peggio, delegando ai tecnici – nel caso specifico al dirigente dell'area territorio del Comune – decisioni che sono politiche e che permettono ai cittadini e alle cittadine di giudicare l'operato di chi amministra.
Prima di cercare soluzioni per ‘esternalizzare’ quello che le precedenti amministrazioni – in dialogo con la città – hanno gestito con cura e sguardo rivolto alle nuove generazioni – sarebbe doveroso conservare le buone pratiche consolidate con tanta fatica. Quel lavoro ha prodotto memoria condivisa: percorsi di educazione ambientale, una narrazione collettiva fissata su pannelli accessibili a tutti, un’ampia fruizione del Bosco delle Querce.
Quel lavoro, attento alle scadenze amministrative, ha confermato la presenza costante di ERSAF facendo del Bosco un luogo di ricostruita naturalità in città e, al contempo, un luogo di sperimentazione scientifica di biodiversità e un luogo di memoria.
Quel lavoro, con una struttura tecnica adeguatamente dimensionata, ha tutelato la salute della cittadinanza con il monitoraggio costante delle vasche che contengono i rifiuti contaminati dalla diossina. Ha permesso l’apertura di un centro visite – oggi chiuso non solo per il Covid ma per una irresponsabile scelta amministrativa – e ha contribuito ad accogliere giornalisti e visitatori da tutto il mondo confermando che Seveso è non solo il luogo del danno ma anche il segno di una possibile rinascita.
Quel lavoro ha contribuito a tenere vivo il senso di appartenenza di una comunità locale che, insieme alle associazioni e ai gruppi ambientalisti, ha saputo esprimere la sua forza nel grande abbraccio al Bosco delle Querce che, il 10 luglio del 2012, ci vide in più di 1000 a contrastare lo scellerato progetto di una autostrada all’interno dell’area del Parco.
Questo compito di tutela, trasmissione e custodia della memoria è dunque proprio della comunità locale e deve trovare adeguata espressione nella amministrazione che la governa.
Invece, in poco più di quattro mesi l’amministrazione Allievi ha inanellato una infelice serie di azioni: smantellamento dell’Ufficio ecologia con la conseguente drastica riduzione dell’operatività sulle attività inerenti il Bosco; mancata nomina della figura del direttore del BDQ, vacante da febbraio 2020; chiusura del Centro Parco allo Chalet; tentativo di delegare alla Regione la cura delle due vasche; accettazione supina del trasferimento della Fondazione Lombardia per l'Ambiente da Seveso e Milano e, da ultimo, ora, l’intenzione espressa sulla stampa locale di passare l’intera gestione del Bosco delle Querce al Parco delle Groane.
A tutto questo, si aggiunge l'assordante silenzio del Comune di Meda, nei cui confini si trova una porzione del Bosco delle Querce e una delle vasche. Il Sindaco di Meda, che è anche Presidente della Provincia, cosa pensa di tutto questo?
Seveso/Meda 11-04-2021
Sinistra e Ambiente Meda
Legambiente circolo “Laura Conti” Seveso